I Rosa Faenskap sono un giovane trio di Oslo che cerca di offrire una boccata d’aria fresca all’affollato panorama del post-black metal.
Quello che i Nostri vogliono proporre con Jeg blir til deg è definito dalla loro etichetta “patricidal black-metal”: sinceramente non abbiamo capito bene a cosa ci si riferisca, e neanche i riferimenti forniti aiutano molto, anzi depistano per certi aspetti. Si nominano Deafheaven, Astronoid e Holy Fawn: lecito aspettarsi un black metal influenzato dal post-rock o dallo shoegaze, con pesanti incursioni oniriche ed atmosferiche, e un generale approccio più solare alla materia. Cosa troviamo invece? Un black metal fortemente imbastardito da sfuriate hardcore, una voce monocorde perennemente in scream, una generale schizofrenia che molto spesso non ci permette di cogliere il cuore dei nove pezzi proposti e un apporto melodico tutto sommato ridotto ai minimi termini nonostante il presskit lasci auspicare il contrario,
Le volte che i Rosa Faenskap si aprono alle armonie effettivamente i toni cambiano e le canzoni acquistano una forma più definita: si vedano in questo caso l’opener “Livredd”, “Aldri”, la title-track e la conclusiva “Neonlys”, di fatto momenti nei quali vengono introdotti piacevoli cambi di atmosfera e di passo che distolgono dalla ferocia che anima invece il resto dei brani. Apprezzabilissimo inoltre il messaggio che, a quello che riusciamo ad intuire, cercano di passare questi ragazzi: un inno all’accettazione, all’apertura mentale, un invito a non aver paura nel rivelarsi quello che siamo realmente, anche se le convenzioni sociali ci vorrebbero catalogare in qualcosa al quale non ci sentiamo di appartenere.
Non resta molto altro da dire su Jeg blir til deg: lo sforzo dei Rosa Faenskap nel cercare di portare un contributo e svecchiare il genere c’è ed è apprezzabile, ma non basta a farli emergere dalla massa. Ci viene da pensare che i riferimenti portati dal presskit siano effettivamente fuorvianti, almeno in parte. Al netto di alcune (poche) digressioni melodiche di stampo post-rock che delineano paesaggi malinconici e sognanti, quello che abbiamo tra le mani è di fatto un disco di blackened hardcore, forse più leggero di certe altre uscite afferenti allo stesso genere, ma di fatto assolutamente non di rottura come viene invece fatto apparire. Occasione sprecata, anche se solo in parte.
(Fysisk Format, 2023)
1. Livredd
2. Skjør
3. Reform
4. Aldri
5. Jeg blir til deg
6. Jeg puster enda
7. Paradis
8. Gjenferd
9. Neonlys