Dopo una demo di una sola traccia uscita in digitale, i tedeschi Ryloth mettono a punto la prima loro uscita di rilievo. Avant-Cour esce in vinile per Moment of Collapse mentre un’edizione limitatissima di cassette era uscita per la Callous Records e sarebbe dovuta essere una Tour Edition. Chissà cosa ne sarà.
Ad ogni modo Avant-Cour è una proposta ambiziosa. Il lavoro dovrebbe essere intriso e ispirato da tanta fantascienza, con il classico Asimov sugli scudi – un brano si intitola proprio “Asimov Filter” – ma a me piace pensare che le influenze siano più filosofiche, le intravedi nei testi, le immagini nella musica e però qualche indizio lo danno pure i Ryloth – il secondo brano si chiama “Deleuzian Chant” in cui tra l’altro le spoken words sono affidate a Steph dei Lord Snow. Dicevo: la filosofia e Deleuze; e ci ritorneremo. Quello che ci offrono i Ryloth è un concentrato di screamo glaciale, attacchi a testa alta, mitragliate sclerotiche, cambi di rotta ma ricco di intuizioni post. I brani hanno infatti un minutaggio abbondante durante il quale il quartetto di Amburgo si dimena fra diversi toni e atmosfere. A volte il passaggio è naturale e delicato, altre volte gli accostamenti sono arditi e poco sfumati; vale a dire ci fermiamo e ricominciamo con un’altra roba. Se si guarda ai dettagli, a certa maniera che traspare però non si coglie lo spirito dell’album, che anzi, nella sua interezza, risulta essere, tutto sommato, abbastanza organico, non un semplice puzzle di idee giustapposte. Anche perché si direbbe che l’intento della band possa essere non già la semplice fusione di influenze, ma un linguaggio musicale che nasca dalla negazione di tutti i codici, nel senso che non vengono né fusi né gerarchizzati ma approssimati “per contagio”, credo direbbe proprio Deleuze, per via di contaminazioni orizzontali, rizomatiche.
Torniamo con i piedi per terra però. I Ryloth devono ancora mettere a punto una scrittura meno imbolsita e a lavorare sulla resa delle idee, nonostante ciò Avant-Cour è già un lavoro validissimo, che sfiora il clamoroso. Sia che ascoltiate screamo, sia che ascoltiate post-black è comunque un ascolto obbligato.
(Moment of Collapse Records, 2020)
1. Asimov Filter
2. Deleuzian Chant
3. Talking Cure
4. Phoebe
5. I Wish a Was Dreaming (Like Sgt Roberta Draper Was Dreaming of Mariner Valley)