Le note allegate all’album ci presentano AVES RARAS come il più completo e maturo per i San Leo. Anch’io, che sostanzialmente diffido in modo sistematico delle presentazioni degli uffici stampa, devo però questa volta dichiararmi d’accordo: AVES RARAS è davvero il lavoro più intrigante e coinvolgente della discografia del duo. Intensissimo e opprimente, fino a risultare quasi soffocante, l’album si caratterizza per una frenesia esecutiva dirompente, che non può che essere quanto mai affine a quelle che sono le mie necessità musicali.
La voglia di farci male, di star male, di estraniarci da tutto quello che ci circonda si sublima alla perfezione nei quaranta minuti di AVES RARAS. Estasi e delirio che amo solo per il fatto di aver scelto come brano di apertura un monolite sonoro che sfiora i venti minuti. Il coraggio di osare è e sarà sempre premiato da parte di chi scrive. Un coraggio che ritroviamo riproposto, con grande intelligenza, per tutto il resto del disco, in una continua ricerca che esula da ogni schema precostituito.
I San Leo ci insegnano ad allontanarci dalla quiete della quotidianità – piatta – a cui ci siamo condannati. Il vero estremismo non è quello codificato, che ci hanno insegnato e ci indicano come il male, ma l’ignoto, figlio dell’inconscio di album come questo. In altri tempi avremmo parlato di psichedelia, ma oggi, forse dobbiamo lasciare da parte i riferimenti “colti” di un tempo, e cercare quei termini che possano rendere concreto il suono contemporaneo. AVES RARAS è un album che necessita di un volume adatto, che possa valorizzare ogni passaggio e ogni soluzione. Stop quindi a laptop, cellulari e ogni altra diavoleria moderna. Un disco come questo o lo si ascolta nello stereo a volume sostenuto o non lo si ascolta per nulla, e si passa oltre. Non esistono compromessi.
(Bronson Recordings, 2023)
1. ARIES
2. J!OY
3. FUTURA 2000
4. AL.AY