Resistere alla chiamata di una band tra le più importanti del panorama black metal nordico era praticamente impossibile, specialmente quando la location in zona rende l’occasione davvero ghiotta. Il tempo ha aiutato poco data la presenza di nuvoloni minacciosi e di una pioggia fastidiosa, ma non al punto da scoraggiare il sottoscritto, che si scrolla le fatiche dalle spalle e si mette in viaggio, partendo tra l’altro abbastanza presto dato che era prevista un’intervista con la band. Durante il tragitto arriva però la comunicazione dell’annullamento della stessa, come il giorno prima a Roma senza motivi precisi che si scopriranno solo dopo il concerto.
Satyricon + Suicidal Angels
New Age, Roncade (Treviso)
18/03/2018
Dopo l’arrivo al locale (che aprirà con un ritardo davvero fastidioso, oltre mezz’ora) ne approfittiamo per uno spuntino dal chiosco dei panini e qualche acquisto al banco del merchandise in attesa dell’inizio dello spettacolo. Il pubblico è scarsissimo ma fortunatamente aumenterà quando gli headliner saliranno on stage, pur non arrivando a numeri particolarmente soddisfacenti. Compaiono quindi sul palco gli ellenici Suicidal Angels che a dire il vero non sono esattamente in linea con il genere dei compagni di tour, ma alla gente non sembra interessare particolarmente il concetto. Il thrash metal alla Slayer del quartetto greco è sparato a tutta velocità e senza fronzoli ma è castrato da dei suoni davvero orribili che hanno segato totalmente le chitarre lasciando udibili solo batteria e voce.
Il gruppo nonostante si sia dannato sembrava affaticato ma nel complesso ha fornito la solita performance energica e cattiva, senza curarsi di tecnicismi ma suonando prettamente old school ed uscendo a testa alta. Lo show scorre veloce e finisce nel giro di una manciata di brani. Dopo un’attesa nemmeno tanto lunga salgono sul palco i Satyricon (per chi ne fosse all’oscuro la band ha come membri fissi solamente Satyr e Frost, gli altri sono tutti turnisti) e fortunatamente i suoni migliorano anche se non risultano del tutto eccellenti come ci si aspetterebbe. La scelta della scaletta più l’ora e mezza abbondante di concerto (diciassette canzoni eseguite) ripagano comunque la fame di musica mostrando una band che può spaccare in due il pubblico.
Di black metal ormai non è più corretto parlare, nonostante vengano eseguite diverse tracce appartenenti al passato della band. Ci troviamo davanti a musicisti più classici, specie se si pensa che gli ultimi lavori della band siano molto vari, pieni di sfumature e lontanissimi dalla violenza degli esordi.
Frost picchia le pelli come un forsennato ma sempre con classe e raffinatezza dimostrandosi un musicista completo, mentre il compare Satyr incita sempre il pubblico ma sembra più parlare che non cantare veramente, imbracciando anche la chitarra in sporadiche occasioni (si scoprirà poi che era malato). Il resto dei musicisti ha fatto il proprio lavoro ma senza spiccare particolarmente, anzi si sono notate alcune imprecisioni nelle due asce ma nel complesso il risultato è stato gratificante.
Il concerto scorre bene ed appaga tutti e dopo il bis con la triade “Now, Diabolical”, “The Pentagram Burns” e “K.I.N.G” il gruppo si congeda.
Dopo il concerto vien giù un diluvio pazzesco tra vento, freddo e pioggia insostenibile ma ciò non mi ferma da aspettare il buon Frost per farci due chiacchiere dimostrandosi persona gentile e cordiale pur mantenendo quella sua aurea oscura. Satyr non si è più visto causa che è andato all’istante in albergo a riposare. Alla prossima!