La neonata IVAR Records ci propone come prima pagina della sua biografia l’omonimo EP dei leccesi Sciagura, duo nato durante la quarantena (dalle ceneri di band del calibro di NonToccateMiranda, CastThyEyes, Lænd) e che propone un post-hardcore molto fresco e attuale. L’intento della band probabilmente è proprio quello di dare forma ai sentimenti nati proprio nella quarantena, soprattutto la rabbia e la frustrazione da essa generate. Il risultato è un EP di tre canzoni, probabilmente troppo breve per farsi un’idea completa sulle potenzialità della band ma abbastanza concreto per incuriosire palati molto diversi.
Il suono proposto è decisamente massiccio e che non lascia spazio ad interpretazioni, colpendoci in pieno volto con un hardcore che ricorda molto i Botch o i Breach più diretti e violenti, sia musicalmente che a livello testuale (per es. in “Veleno”: resteremo ancora a guardare/il fallimento dei nostri giorni/a covare l’odio e starci male/a sudare freddo nelle notti insonni/e poi perdersi/respirando il mare/perdersi respirando il mare). Sciagura non fa della velocità il suo marchio di fabbrica principale ma è incentrato più che altro sull’onestà comunicativa. La splendida “Nulla” ne è un grande esempio, ma in realtà è la proposta nel suo insieme che afferma chiaramente l’intento stilistico della band e la sua dedizione alla ferocia.
Come dicevamo, tre pezzi sono obiettivamente pochi per comprendere dove una band può arrivare. Gli Sciagura però promettono molto bene, non c’è che dire. Leggendo le premesse può sembrare che il destino riservi alla band una vita breve e intensa, ma in realtà qualcosa accade nei primi mesi di questo 2021: la band pubblica un nuovo singolo sulla sua pagina Bandcamp, intitolato “Terraferma”. Il suono è ancora più variegato e onesto, come un fulmine a ciel sereno. In conclusione, se le condizioni lo consentiranno, il futuro degli Sciagura sarà tutto una piacevole scoperta.
(IVAR Records, 2020)
1. Veleno
2. Rovine
3. Nulla