È bello, tra una recensione e l’altra, tornare ad occuparsi delle formazioni metal provenienti dal Bel Paese: infatti oggi parleremo dei Sexperience, band emiliana dedita al groove metal corroborato dal crossover ed alcune influenze minori provenienti da altri sottogeneri che nel loro complesso hanno contribuito ad arricchire e rendere parecchio coinvolgente la proposta musicale dei Nostri.
L’EP in questione, intitolato Sexp’Anger, è la seconda pubblicazione da studio e risulta, sin dai primi minuti d’ascolto, un album ben confezionato, dotato di sound coinvolgente ed una spiccata attitudine per l’esecuzione in sede live. Si aprono le danze con “Dirty Words”, che ammicca all’old school con riff tipicamente groove metal e scorrevoli, passaggi piuttosto veloci senza mai esagerare ed un ritornello accattivante di facile presa sull’ascoltatore. Giunti a “Demonation” troveremo ritmiche “catchy” e riff più strutturati, il tutto al servizio di un buon connubio tra aggressività e melodia; sul finale farà capolino un pattern maggiormente cadenzato dal sapore alternative metal. In “Time Waits For No One” gli elementi mutuati dall’alternative metal torneranno prepotentemente e grazie ad un sound che ricorda un po’ gli In Flames dell’ultimo periodo, verremo rapiti e conquistati dalla canzone; la conclusiva “Stand Still” si affida ad un sound più introspettivo che strizza l’occhio a certe sonorità southern/stoner tipicamente made in U.S.A., senza rinunciare ad un discreto “tiro” che vi permetterà di scapocciare beatamente durante l’ascolto, il tutto rifinito ad arte da un ritornello immediato ed essenziale che contribuirà ad aumentarne la fruibilità, per poi far scendere il sipario sull’opera con un fade out piuttosto sfumato.
Con Sexp’Anger i Sexperience hanno dimostrato di possedere un buon comparto tecnico ed un songwriting degno di nota; l’EP risulta scorrevole e riesce nell’intento di intrattenere l’ascoltatore, naturalmente non manca qualche episodio un po’ sotto le righe ma nel complesso il disco centra il bersaglio, motivo per cui consiglierei a tutti gli appassionati del genere di provarne almeno un ascolto.
(Autoproduzione, 2022)
1. Dirty Words
2. Sexp’Anger
3. Demonation
4. Do What Thou Wilt
5. Time Waits For No One
6. Stand Still