A quanto pare Sara dei Messa non ama stare con le mani in mano, ed ecco quindi che unisce le forze con Giorgio (Haemophagus, Assumption, Elevators to the Grateful Sky, Furious Georgie, etc.) per formare nell’agosto del 2017 una nuova band, i Sixcircles. Il duo, sparso tra Treviso e Palermo, arriva nel 2018 al debutto discografico con il qui presente New Belief, un concentrato di rock psichedelico fortemente debitore dei tempi che furono (specie qualcosa dei Velvet Underground) e che negli ultimi tempi paiono ritornati molto in voga.
Chi legge queste pagine sa che in genere si cerca, per quanto possibile, di rimanere freddi e concentrati, specie quando bisogna trattare una band che coinvolge musicisti stimati. Bisogna partire da subito con il dire che l’album vive di molti alti e bassi e non riesce a tenere una linea qualitativa sempre ben delineata ma spesso appannata. Se il blues distorto di “New Belief Begins” con le sue derive psichedelico/orientali pareva, seppur grezzo, essere un buon biglietto da visita, proseguendo nell’ascolto si percepisce che qualcosa non va a partire dalle vocals (ad appannaggio sia di Sara che di Giorgio) troppo soffocate e mal valorizzate. Un altro punto che non convince è l’eccessiva linearità di certi pezzi come “Blue is the Colour” (dai toni vocali suadenti), l’opprimente ma statica “The Prison” o nella darkeggiante “Sins you Hide”. Emerge per la maggior parte solo l’ossatura dei brani, spesso corti e poco sviluppati nonostante alcuni rendano comunque, specie nelle sezioni acustiche di “Time of Erosion” (molto seventies e notturna con una bella armonica nel finale) ed il blues di “Late to Awake”. Fortunatamente le sorti si risollevano grazie al sexy southern rock di “Come, Reap” con il suo stile quasi noir e la Led Zeppelin-oriented “Take Me to Your Deserts” dove finalmente le voci risaltano al meglio ed il sound ondeggia tra l’acido e l’etereo. La produzione ed il mixing portano ad un risultato forse troppo fumoso con i bassi in primo piano, che fanno perdere di valore le derive più melodiche. La vera perla è la finale “Lavander Wells” che contiene delle melodie meravigliose e dove finalmente la composizione risulta piena e convincente mantenendo la sua venatura anni 70’.
New Belief è un lavoro ancora acerbo, privo di una netta personalità e con delle idee non ancora chiare e poco dettagliate. C’è molto da lavorarci ma con il prossimo album potrebbero esserci delle notevoli sorprese come accaduto con i Messa. Da seguire in ogni caso!
(Nasoni Records/Phonosphera Records, 2018)
1. New Belief Begins
2. Blue Is the Colour
3. Come, Reap
4. Time of Erosion
5. The Prison
6. Sins You Hide
7. Late to Awake
8. Take Me to Your Desert
9. Lavender Wells