Ci sono generi che non possono sposare la tecnologia odierna, devono, per forza di cose, per essere credibili, per essere vivi, andare in una direzione che possa riprendere il discorso laddove si era interrotto, quando cioè era l’approccio a contare più della resa sonora, quando il cuore era dominante, e, poco importava, anzi forse per nulla, se l’album suonasse grezzo. Quello che importava era soltanto che il cuore, nerissimo, uscisse dalle casse dello stereo e non facesse prigionieri, ma soltanto vittime.
Skuggor (traducibile dallo svedese come “ombre”) è una one man band scandinava dedita ad un approccio che guarda al black metal primordiale, quello che non si faceva assolutamente problemi della pochezza che dedicava alla cura del suono, ma era, anzi, orgoglioso del proprio essere volutamente lo-fi. Con questo Where Sun Resigns, terzo album (oltre a due split EP), Skuggor si sposta ancor di più in territori ambient, realizzando un disco realmente glaciale, retto da tutti quei sentimenti che rasentano la disperazione, a cavallo tra l’oscurità e una flebile parvenza di luce che filtra a malapena.
Where Sun Resigns è quindi la quintessenza di una ricerca sonora retrospettiva volta a sublimare un sound quanto più grezzo ed evocativo possibile. Un album che cerca di elevare il dolore, e costruirvi intorno le nostre esistenze, in un contesto di assoluta, e desolante malinconia, che si espande andando a inglobare tutto quanto. Un viaggio dove la luce non esiste, chiusi in una foresta dove non filtrano i raggi del sole, e dove la nebbia domina ogni cosa, avvolgendola e fagocitandola. È qui, nell’ombra che il disco raggiunge il suo acme meditativo, facendosi forza intorno ai suoi lati meno riusciti da un punto di vista di pulizia sonora, esaltandosi con un approccio diretto, spontaneo e schietto. Un album che, se fossimo in Sud America, non esiterei a definire “malparido”.
(Naturmacht Productions, 2025)
1. Writhe
2. Meditations Upon the Roots of Infinity
3. From Crescent to Oblivion
4. For Every Wound a Hymn of Growth
5. Coma Abyss, Devour Me
6. Time Folds Spirals
7. Grey Mountain of Sorrow (Bonus Track)