È un lavoro incredibilmente autunnale questo SORA a firma Soul Dissolution. Il trio belga non è una novità nell’ambito del post-black metal, attivo com’è da ormai quasi dieci anni (anche se, va detto, le uscite sono sempre state piuttosto sporadiche e mirate). Strazianti, melodici e ipnotici, la musica proposta dai Nostri ha anche un insolito sapore di rivalsa, sa riscaldare il cuore, addirittura può avere quello slancio vitale di certo non tipico di questo genere e in grado di destare curiosità in un mare di uscite ormai spesso copie carbone l’una dell’altra.
Sora è una parola giapponese traducibile con “cielo”, e il disco è di fatto un concept sulle continue rivoluzioni e sfaccettature della volta celeste, una riflessione sulla sua mutabilità e su come possa riflettersi su di noi. Ad aggiungere profondità al tutto abbiamo il ricorso in un alcuni momenti agli haiku, brevissimi componimenti poetici giapponesi (quasi aforismi) solo apparentemente semplici, eppure così profondi nella loro naturalezza. E il riferimento al Giappone non si ferma qui: basta ascoltare le linee melodiche che tracciano nostalgici e malinconici sentieri che attraversano la furia dello scream per riconoscere immediatamente gli Envy e la loro sublime capacità di usare note agrodolci per dare vita ad armoniose e solari fughe post-rock, per un continuo binomio caldo/freddo, lento/veloce, sole/pioggia. I richiami poi al primo Alcest, ai Woods of Desolation, ai King Apathy (ex Thränenkind) di The Elk e al progetto Austere delineano un quadro che ci permette di individuare perfettamente la proposta dei Soul Dissolution, che, lo diciamo subito, hanno creato un lavoro assolutamente degno della vostra attenzione. Abbiamo detto che SORA è un album autunnale: i continui saliscendi emotivi, i contrasti tra melodie alle volte quasi euforiche incasellate in una algida struttura post-black metal dai tempi, va detto, mai troppo frenetici, il tutto riporta alla nostra mente questa bellissima stagione. Mesi in cui la Natura ci regala i suoi colori più belli, i suoi ultimi tepori, in cui il calore del sole incendia le foglie degli alberi e questo fuoco passa direttamente sottopelle per toccare il nostro cuore. Abbiamo parlato di musica che sa di rivalsa, perché in fondo anche l’Autunno stesso a malincuore cede il passo al freddo inverno, e prima di farlo si veste dei suoi vestiti più sfavillanti, per l’ultima volta. SORA è composto da cinque tracce, tutte ugualmente incisive ed efficaci, immediate nel fare breccia nel nostro cuore, quasi orecchiabili in certi momenti, toccanti e malinconiche. Chi scrive è rimasto particolarmente colpito da “SORA I”, “SORA III” e da “With Open Heart”, ma sono impressioni assolutamente soggettive e legate ad emozioni, a vincoli interiori che queste hanno saputo intessere, ascolto dopo ascolto: di sicuro ogni ascoltatore sarà in grado di costruire il proprio viaggio all’interno di questo bellissimo lavoro.
Parimenti agli haiku, che con parole semplici e concise cercano di descrivere le emozioni umane e la magia della natura, così i Soul Dissolution hanno deciso di rompere alcune barriere del post-black metal canonico per spostare il focus sulla melodia e sulla facilità di presa, sui tempi dilatati e sulla dolce malinconia. Di fatto hanno dato più voce al post-rock, da sempre una costola del sopracitato sottogenere di black metal: non avranno fatto nulla di innovativo, ciò nonostante si sono mossi con precisione, insistendo sui tasti giusti e di fatto dando vita a qualcosa di davvero toccante. SORA è un lavoro che va ascoltato adesso, prima che arrivi il freddo vero, quello senza speranza, prima che le foglie arancioni divengano poltiglia bagnata e scura, prima che la Natura perda i suoi ultimi, bellissimi colori.
(Viridian Flame Records, 2022)
1. SORA I
2. SORA II
3. SORA III
4. The Absolving Tide
5. With Open Heart