
Nonostante le coordinate generali della proposta dei mantovani submeet sia lontana dagli ascolti abituali di chi scrive, è innegabile che basta ascoltare pochi secondi di codename ® per rimanere catturati dalla forza di questa loro nuova uscita. Se già Terminal nel 2020 marcava un netto spostamento dalle produzioni precedenti che vedevano una importante presenza di influenze shoegaze, codename ® si presenta come un robusto e roccioso contenitore di ciò che il trio ci presenta, andando a inserire suggestioni che spaziano dal punk al post-punk al noise, dall’elettronica fino ad arrivare persino al clubbing.
Il disco si apre con “®”, a metà tra un’introduzione e una canzone vera e propria, a tutti gli effetti il manifesto programmatico dei submeet nel 2025. Quindi è il simbolo, la cifra, il codice ASCII a diventare dichiarazione del cerchio che rappresenta l’insieme. Sono le stesse note promozionali a spiegarci che quella “R” sta per “are” in inglese, al plurale “siamo”, l’identità collettiva fatta di corpi, esperienze, traumi condivisi che si vuole raccontare. La stessa struttura dell’album si ispira a quella del Decameron di Boccaccio, dieci canzoni come “dieci novelle contemporanee per dare voce al disagio, alla tensione, al rumore che ci abita. Ogni traccia è una storia. Ogni storia, una ferita aperta”. “®” è molto bella, elettronica, ignorante e moderna quanto basta con beat che si interrompono per ripartire zoppi e già si nota l’importante cura dedicata ai dettagli e ai suoni, un perfetto lancio per “apiary”, nella quale viene fuori il lato più umano del trio, quello che si rifà a un bastardissimo incrocio tra il noise (delle chitarre) e il post-punk (della sezione ritmica, con un grezzissimo e potente basso distorto a condurre le danze), bordone sul quale la voce si esprime richiamando nel suo declamare Talbot degli Idles e altri artisti anglosassoni sufficientemente storti. “water memory” ci presenta la gradita ospite di codename ®, ossia Giovanna Cacciola che ricordiamo con piacere alla voce negli Uzeda, gruppo di fondamentale importanza per la scena musicale del nostro paese. Di nuovo un pezzo tagliente, incisivo, con una chitarra che urla sopra una batteria al limite del tribale. “another turing test” e “parodontax” mostrano un altro dei lati dei submeet, ossia quello che si avvicina non tanto al ballabile quanto al tanto sudore che immaginiamo si possa produrre a un loro live. A questo punto acquisiamo anche un altro elemento di consapevolezza riguardo alla musica contenuta in questo disco, ossia che è una musica avvolgente, all’ascoltatore lascio la decisione di sentirsi avvolto tra le spire di un pitone o in qualcosa di lievemente più piacevole. Con “the corridor” ecco invece l’elettronica che strizza l’occhio al clubbing, ritmiche oscure, quasi industrial ma che fanno ondeggiare, e poi come, il corpo. Poi in rapida sequenza, la cantilenante “leg day”, che si fa quasi beffa del passato più melodico della band, la nervosissima “jolanda” che fa battere il piede a ritmo, “r.o.t.f.” con tanti spigoli contro cui andare a sbattere e che flirta con i Nirvana (e i Mudhoney) più rumorosi soprattutto verso il finale. La chiusura di codename ® è a carico di “decameron”, nuovamente elettronica, svogliata, con la cassa dritta e con l’attitudine sfrontata di un avventore di un pub quando ha voglia di fare casino.
I submeet ci presentano un gran album mostrandoci come la loro natura sia in piena evoluzione e senza una direzione ben precisa. Ciò è un pregio perché, visto il concetto che sta dietro a codename ®, benissimo riescono a coniugare la musica con la confusione dei nostri tempi. Lo fanno creando una bestia ibrida, difficile se non impossibile da domare e ancor meno dominare. Un plauso particolare va alla scelta dei suoni, netti e affilati ma in grado di creare un muro sonoro contro cui si va di buon grado a sbattere. Allo stesso modo da rimarcare è l’amalgama con cui si ritrovano a dialogare, strumenti alla mano, i tre componenti del gruppo. Chissà quale sarà il prossimo sviluppo del combo mantovano, d’ora in poi rimaniamo in curiosa attesa.
(No Profit Recordings, Controcanti Produzioni, Santa Valvola Records, Non Mi Piace, 2025)
1. ®
2. apiary
3. water memory ft. Giovanna Cacciola (Uzeda)
4. another turing test
5. parodontax
6. the corridor
7. leg day
8. jolanda
9. r.o.f.t.
10. decameron


