
Il technical death in Italia non ha probabilmente mai sfornato il gruppo capace di rubare la scena a livello internazionale, ma bisogna dire che si è sempre difeso con le unghie e con i denti. Questo vale ovviamente se parliamo di tech death duro e puro, dal momento che un gruppo death metal italiano, i noti Fleshgod Apocalypse, la scena a livello internazionale l’ha rubata eccome, risultando una tra le formazioni più apprezzate in ambito death sinfonico. In ogni caso, come detto, il tricolore è stato ben difeso negli anni da gruppi come Gory Blister, Sadist, Devangelic, Septycal Gorge o Hideous Divinity che, tra chi ha orientato il sound maggiormente verso il brutal e chi invece ha preferito un approccio più indirizzato al progressive, hanno contribuito a plasmare la scena del death metal più tecnico nel Belpaese.
In questo contesto si collocano i Sun of the Suns, nati nel 2017 e già autori dell’ottimo esordio TIIT, cui si aggiunge il recente Entanglement, protagonista di questa recensione. Come anticipato, i Nostri si dedicano ad un death metal estremamente tecnico, che tuttavia non disdegnaincursioni in ambito melodico/progressive e strizza l’occhio in maniera sapientemente velata a quella scena melodic/symphonic deathcore che vede Lorna Shore e Shadow of Intent tra gli esponenti più rappresentativi. Il suono dei Sun of the Suns è inoltre caratterizzato da forti richiami a paesaggi futuristici e orizzonti fantascientifici, in cui la mente umana viaggia in cerca di risposte a domande, forse, fin troppo grandi. Dalla lettura dei testi – molto complessi ed elaborati – emerge prepotentemente anche il carattere onirico/filosofico dell’opera, in cui affiorano riflessioni sul concetto di divinità, di ignoto, di morte, di anima, di reale e di immaginario ma, soprattutto, di tempo. Difficile dire se la nostra interpretazione sia corretta, data la vastità e la cripticità dei temi trattati (e ammesso che esista un’interpretazione dominante), ma abbiamo ritenuto il tempo il vero e proprio elemento cardine intorno al quale ruota il disco. Quest’ultimo viene infatti citato in quasi tutti i brani di Entanglement, prevalentemente associato al concetto di infinito e di eternità e posto in costante contrapposizione con l’esistenza umana, per definizione effimera di fronte all’immensità spaziale e temporale. Nonostante una visione così opprimente, nell’album dei Sun of the Suns la stessa non appare connotata negativamente, quanto invece sembra voler essere spunto per l’uomo che, nell’accettazione della propria condizione terrena di inferiorità, può trovare il presupposto per ascendere a un qualcosa di superiore, per diventare un tutt’uno con il cosmo e, forse, per comprendere davvero il proprio posto nell’universo. Superato l’aspetto testuale e concettuale, dal punto di vista strettamente musicale le similitudini più immediate sono quelle con i Fallujah e i Rivers of Nihil, con i quali si condivide un approccio che ibrida technical e progressive death, oltre che un favoloso lavoro di batteria. Se nei due gruppi statunitensi qui citati il drumming è stato affidato per anni a due interpreti eccezionali come Andrew Baird (Fallujah) e Jared Klein (Rivers of Nihil), dietro piatti e pelli di Entanglement si cela nientemeno che Francesco Paoli dei già nominati Fleshgod Apocalypse, che regala una prestazione massiccia, implacabile e squisitamente intricata.
Tirando le somme, i Sun of the Suns hanno realizzato uno degli album tech death più interessanti di quest’anno musicale, arrivando a ibridare con maestria una musica avvolgente a una tutt’altro che banale indagine metafisica incentrata sul rapporto tra l’uomo e l’immensità dell’universo. La componente tecnica, pur dominando la scena, non si perde mai in sterile virtuosismo, ma diventa piuttosto il filo d’Arianna che, con sapienza, conduce l’ascoltatore nel più complesso dei labirinti, quello interiore.
(Scarlet Records, 2025)
1. Wanderer Of The Cosmos
2. On The Last Day Of Earth
3. Ephemeral, Ethereal, Eternal
4. If I Could Hold The Sky
5. One With The Sun
6. Wanderer Of The Unknown
7. Please, Blackout My Eyes
8. The Void Where Sound Ends Its Path
9. Entanglement


