Il debutto dei Sundrowned è un interessante commistione di generi che prendendo quanto di buono dal blackgaze e post-metal gettano basi solide per il futuro della band.
Become Ethereal con l’iniziale “Babel” chiarisce fin da subito le proprie coordinate: tappeti di synth si dipanano tra layer di chitarre eteree di scuola Alcest e poderosi scream avanzano inesorabili. Una formula vincente ma estremamente debitrice dagli americani Rosetta, sia nell’andamento del brano molto arioso, ma soprattutto nelle vocals, tanto che a volte viene da chiedersi se ci sia Armine dietro al microfono. Proseguendo nell’ascolto l’approccio ritmico cambia e “A Scent Of Glimmer” viene sostenuta da un blast beat alternato a ritmi più cadenzati che mostrano il lato più sognante del combo. E’ interessante infatti notare come i blast beat siano letteralmente “affogati” nel mix sotto una coltre di chitarre e synth che rendono il tutto sì privo di dinamica ma maledettamente efficace in termini di atmosfera. Il sound infatti anche nei momenti più concitati pare sospeso, etereo come loro stessi hanno fortemente voluto sin dal nome dell’album. Se si dovesse nominare il brano più riuscito, questo sarebbe sicuramente “La Tristesse Durera Toujours” che emoziona con le sue armonizzazioni cariche di pathos e il reprise nel finale davvero ben fatto.
L’ottima produzione di Ørjan Kristoffersen Lund (Avast, NAG) e mastering di Brad Boatright (Sleep, Nails) danno alla band un ulteriore spessore nella ricercatezza sonora. Se i norvegesi riusciranno a liberarsi degli ingombranti paragoni sopra citati ne vedremo davvero delle belle. Nel frattempo godiamoci questo riuscito esordio.
(Fysisk Format, 2021)
1. Babel
2. A Scent Of Glimmer
3. Ethereal
4. La Tristesse Durera Toujours
5. The Eternal
6. Ruins
7. Monarch
8. O Dom Da Fé