Gli Svart Crown sono una band francese black/death metal in attività dal 2005, che sin dagli esordi ha cercato di reinterpretare quel mix esplosivo formato dalle due correnti principali del metal estremo che aveva garantito fama e fortuna a realtà del calibro di Behemoth, Hate e Belphegor, cercando allo stesso tempo una propria dimensione espressiva e aggiungendo qualche vena di sperimentazione.
Dall’ottimo esordio Ages of Decay, uscito nel 2008, ad oggi i Nostri hanno subito alcune evoluzioni e hanno modificato il proprio stile rendendolo sempre più personale e variegato. Profane è un disco decisamente maturo, dotato di una buona dose di tecnica, un sound pulito e tagliente e un songwriting maturo, tutti elementi che faranno sicuramente presa anche sugli ascoltatori più scafati ed esigenti. Dopo un’intro strumentale dall’aura malata, dotata di passaggi dissonanti squisitamente black metal franco-statunitense, inizia il viaggio attraverso la sofferenza e le deviazioni dell’animo umano, rese quasi palpabili in “Genesis Architect” un brano retto da maestosi mid-tempos e costruito su un riffing feroce e glaciale, tipicamente black metal, il tutto è tempestato da dissonanze che riportano immediatamente alla mente i connazionali Deathspell Omega; a seguire troviamo la più violenta e tirata “Intern. Virus. Human”, brano dotato di un mood oscuro che, senza che ve ne accorgiate, riuscirà a fare breccia nel vostro animo. Nella seconda metà del platter risalta il lato più melodico della band: escludendo la title track, una cavalcata classica caratterizzata da velocità sostenute e abbellita da alcuni guitar solos, ci troveremo a fare i conti con “The Therapy of Flesh”, il brano più lungo e completo dell’album, che mescola da un lato un’aggressione belluina di stampo tipicamente black/death e dall’altro alcune melodie lente e tenebrose trasudanti dolore e sofferenza; da segnalare anche la doppietta di chiusura formata da “Ascetic Purification”, un brano piuttosto rapido che ricorda gli esordi degli Svart Crown, e che grazie ad una grande immediatezza e all’uso intelligente di un break piuttosto catchy, riuscirà a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore introducendolo a “Revelation: Down Here Stillborn”, il pezzo meglio riuscito in assoluto, ricco di spunti melodici, assoli elaborati e un riffing portante facilmente memorizzabile.
Senza ombra di dubbio possiamo affermare che Profane sia l’opera più matura e completa degli Svart Crown che, sempre più affascinati dalla prestigiosa scena black francese, si sono fatti influenzare e plasmare da essa; ben lungi dall’essere un capolavoro, l’ultima creazione del quartetto di Nizza riuscirà comunque ad attirare l’attenzione e le simpatie di tutti gli amanti del metal estremo che prediligono un sound disturbante e un approccio più pacato alla mera aggressione sonora.
7.0
(Listenable Records, 2013)
1. Manifestatio Symptoms
2. Genesis Architect
3. Intern . Virus . Human
4. In Utero: A Place Of Hatred And Threat
5. Until The Last Breath
6. Profane
7. The Therapy Of Flesh
8. Venomous Ritual
9. Ascetic Purification
10. Revelatio: Down Here Stillborn