Quintetto svizzero in silenzio da qualche anno – da quando, nel 2014, uscì lo spilt con gli Oregon Trail – gli Sxokondo si riaffacciano sulle scene con un nuovo EP di tre brani, Flesh & Sky, pubblicato dalla Division Records.
Un ingresso morbido con una chitarra bugiarda su cui già si innestano feedback e venature nere costituisce il primo approccio ad un lavoro che lentamente, come un buco nero, inizia ad attrarre elementi, dando fugacemente l’impressione di un blackened post-metal, per poi posizionarsi con fermezza dalle parti di un metallic hardcore/mathcore teso, furioso, noisy, che si muove dalle parti di Botch e Breach. Stesso discorso per “The Last Circle” il brano migliore dei tre, per chi scrive, il più diretto sicuramente. Un gioiello in cui gli Sxokondo cambiano qualche carta, accantonando preamboli, e, aggrappandosi su riff arrugginiti e una voce spietata, si avventano su un mathcore dalle strutture articolate più in lunghezza che in complessità. Chiude l’EP “Flesh & Sky Part II”, laddove l’opener era la Part I. Qui una lunga litania di morte viene sconquassata da boati in un crescendo sempre più crudele, sbilenco, malato.
Flesh & Sky è un buon lavoro, consigliatissimo per i fanatici della roba Hydrahead, un EP che va via che è un piacere.
(Division Records, 2020)
01. Flesh & Sky Part I
02. The Last Circle
03. Flesh & Sky Part II