Voglio essere chiaro fin dall’inizio: quando una band si cimenta nella più antica e primigenia forma di thrash metal io non posso essere altro che super felice, anche perché dai, quanto erano fighi i Diamond Head, i Tygers of Pan Tang e i Raven? Fenomenali, meravigliosi, capisaldi sconosciuti ai più senza i quali oggi non avremmo per esempio i cosiddetti “big 4” del thrash metal. Insomma, mi piace, ma questo Decay ad opera dei tedeschi Tension…
Mettiamola così, ci sono band che sono in grado di dare vita a delle cose volutamente vintage davvero valide, che non suonano vecchie, non sanno di operazione nostalgia micragnosa perché magari sono sì molto citazioniste, ma anche suonate in maniera fresca e piena di modernità che non fa male in questi casi; altre volte, certe cose vengono fatte nel modo contrario, ossia cercando di riportare in vita qualcosa che non funziona più, qualcosa che se non viene più fatto un motivo c’è’. I Tension con Decay stanno in mezzo, nel posto più sbagliato. Quello che ci fanno sentire in questo disco dalla (devo dirlo) cover art molto carina, colorata ed affascinante è una musica che si rifà moltissimo a quello che si poteva sentire in capolavori quali Spellbound dei Tygers of Pan Tang e Borrowed Time dei Diamond Head, ma con uno spirito ritmico parecchio punk, cosa che ne fa un ascolto molto gradevole e pieno di spirito. Il problema sorge quando subentra la voce che dall’inizio alla fine tende ad avere un tono lamentoso che in qualche occasione magari sì, ci sta con l’attitudine del brano, ma alla lunga annoia molto ed è un gran peccato quando ti senti praticamente rendere meno gustosi brani dal grande potenziale come “Higher Power” o “Age of the Stars”. In sostanza con Decay ci si addentra in qualcosa che potrebbe essere effettivamente figo, qualcosa che riporta la mente a cose sentite dalla collezione dello zio, ma l’esperienza dell’ascolto di certi riff e sezioni ritmiche particolarmente adrenalinici, parti di basso che definire dinamiche e colorate sarebbe un insulto e soli di chitarra squisiti, è disturbata. Un gran peccato.
Sono comunque abbastanza certo che questo disco troverà proseliti in molti ambienti, io stesso avrei potuto esserlo se non fosse per il difetto presente e in evidenza. Detto ciò non penso che sia un pessimo disco, ma solo per pochi che sanno apprezzare questo genere incondizionatamente. Sicuramente un ottimo prodotto per i fan di classiconi come Raven e Tygers of Pan Tang.
(Dying Victims Productions, 2022)
1.Open the Gates
2.Higher Power
3.Hellflight
4.Cosmic Gaze
5.Age of the Stars
6.Black Knights
7.Mooncrusher
8.Mistress
9.Earth Crisis