
The Answer Lies In The Black Void nasce dall’unione di intenti di Jason Köhnen, polistrumentista olandese che ricordiamo per Celestial Season, Bong-Ra e The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble, e l’ungherese Martina Horváth dei Thy Catafalque. Il loro percorso collaborativo è volto alla sublimazione della parte più eterea e melodic del doom, qui coniugata insieme ad elementi di elettronica e folk. Concettualmente il duo (che si avvale di un manipolo di turnisti per le date dal vivo) cerca, attraverso una sperimentazione che prova a unire l’introspezione spirituale alla pesantezza del metal, di immergersi nelle profondità della psiche umana. Dalla liaison tra i due è nato un album melanconicamente intimista, straziante, e che non smette mai di ricercare la bellezza, in ogni sua forma.
Transcendental è il terzo lavoro in quattro anni, il primo con l’olandese Lay Bare Recordings. Un album che mira a rinnovare il genere con l’introduzione di elementi atipici, in grado di esaltare ancor di più le sue componenti emotive. Un album sicuramente accattivante, in cui la prestazione canora della Horváth conferisce ulteriore lustro alla resa sonora globale, ben orchestrata da Köhnen. The Answer Lies In The Black Void è un progetto dunque caratterizzato da una spiccata vena sperimentale che ci conduce verso lidi inaspettati ad inizio ascolto, attraverso un viaggio oscuro fatto di un percorso affascinante in cui perdersi, sedotti dalla personalissima reinterpretazione ricontestualizzata del genere più monolitico di sempre, ripreso e rivisto nella sua forma originaria. Ne consegue quindi che Transcendental sia da considerare come un album spiccatamente notturno, in cui filtrano romanticismo e leggerezza, elementi che consentono a The Answer Lies In The Black Void di andare a bilanciare la vena drammatica e suggestiva del suo concept, che prova a infondere speranza in un mondo apparentemente senza luce.
Il carattere predominante del disco è inquadrabile in quella malinconica intangibilità che flirta costantemente con la ricerca della melodia, attraverso passaggi che sfiorano atmosfere gotiche di un’ armonia collettiva quasi operistica. Transcendental guarda davvero all’idea di volersi elevare metafisicamente attraverso un sublime gusto per gli arrangiamenti che si snoda attraverso un viaggio verso un luogo immaginario, tanto distante quanto irraggiungibile a cui forse non avremo mai accesso. Ma non è un problema, se il viaggio si realizza attraverso un album come questo, non abbiamo di che lamentarci, potremmo anche viaggiare in eterno, senza meta apparente.
(Lay Bare Recordings, 2025)
1. Deniers
2. Sine Morbo
3. Love Is A Dog From Hell
4. Senkim
5. The Summoning
6. Shattered By Wisdom
7. Deconstructed
8. Mists of Krakatoa


