A tre anni di distanza dal precedente Nightbringers, i The Black Dahlia Murder tornano in pista con un disco nuovo di zecca intitolato Verminous, come sempre totalmente dedicato al melodic death metal di vecchia scuola. Il lavoro è caratterizzato da una produzione potente ed una cover suggestiva dall’appeal oscuro: cosa aspettarsi dunque dai 35 minuti di metallo mortifero proposti nel platter? Continuate a leggere e lo scoprirete!
Bastano un paio di ascolti per essere subito rapiti da questo disco: Verminous risulta essere un album coinvolgente, che dosa con maestria parti melodiche e parti più aggressive dando vita ad una perfetta mistura di melodic-death fortemente legato alle origini del genere, in particolare alla scuola svedese capitanata da At The Gates, Dark Tranquillity e Desultory. Tutto ciò viene esaltato da un ottimo comparto tecnico e dall’ugola di Trevor Strnad, riconoscibile immediatamente grazie ad uno screaming ed una timbrica personalissimi. La title-track è un assalto in up tempo, caratterizzata da riff taglienti, melodie vibranti ed un drumming piuttosto incalzante, che vi farà scapocciare dall’inizio sino alla fine. “Removal of the Oaken Stake” sfodera quelle ritmiche velatamente oscure, da sempre trademark della band, tempi medi poderosi e riff ficcanti in grado di far subito presa sull’ascoltatore. La successiva “Child of Night” è una sorta di invocazione demonica. Quest’ultima esordisce con un assalto in doppia cassa e fraseggi serrati fra chitarre e basso, andando poi a sfoderare un refrain litanico a là Dissection, risultando incredibilmente coinvolgente, perfetta per essere intonata assieme al pubblico in sede live.
“The Leather Apron’s Scorn” si affida a ritmiche più cadenzate ed a riff quadrati: la sua semplicità e le sue melodie accattivanti la rendono perfetta per infiammare il moshpit. Sul finale troveremo la doppietta composta da “A Womb in Dark Chrysalis”, breve interludio strumentale, pacato e sognante, che fungerà da apripista per la conclusiva “Dawn of Rats”, brano dalla ritmiche terremotanti eppure delicate allo stesso tempo. Nel corso dell’ascolto verremo in seguito rapidi da un incedere sostenuto, spezzato da break melodici incredibilmente efficaci, che danno vita ad una commistione sonora accattivante. Ciò è indubbiamente merito anche dell’ottimo guitar-solo piazzato a metà del brano.
Che dire: ormai risulta impossibile non tessere le lodi dei The Black Dahlia Murder, band che ha saputo crescere e maturare velocemente, facendosi conoscere ed apprezzare dai fans grazie a tanta gavetta, concerti dal vivo e un’attitudine genuina ed inarrestabile. Oggi approdano al ragguardevole traguardo del nono full-length in studio, presentando al pubblico un disco completo, coinvolgente, ben rifinito ed azzeccato, capace di scalare velocemente la vetta delle classifiche in ambito extreme metal. La formazione è dunque fino ad ora promossa a pieni volti: attenderemo con grande impazienza le loro produzioni future e speriamo presto un tour nel Bel Paese.
(Metal Blade Records, 2020)
1. Verminous
2. Godlessly
3. Removal of the Oaken Stake
4. Child of Night
5. Sunless Empire
6. The Leather Apron’s Scorn
7. How Very Dead
8. The Wereworm’s Feast
9. A Womb in Dark Chrysalis (Strumentale)
10. Dawn of Rats8.5