I The Breathing Process sono una formazione statunitense dedita ad un interessante commistione tra black metal sinfonico, death metal e deathcore la quale ha saputo sfruttare il primo periodo di attività per farsi le ossa e crescere velocemente a livello di bagaglio tecnico e songwriting, giungendo oggi al traguardo del quarto album da studio, potendo inoltre vantare un sound decisamente personale ed un ottimo livello di maturazione compositiva.
“Terminal” da il via alle danze con riff dissonanti dal taglio tecnico poi l’anima symphonic deathcore dei nostri prorompe in tutta la sua forza creando atmosfere epiche e magniloquenti, scandendo riff pomposi mai esacerbati, poggiati su un drumming incalzante e martellante il tutto completato da un ottimo growling caldo ed avvolgente, alternato a scream graffianti. “Wilt” si affida ad un incipit prettamente symphonic black con melodie infernali e riff mefistofelici che ricordano i primi Dissection, passando poi ad un registro tipicamente deathcore, brutale ed incalzante. La title-track conquista grazie ad una melodia pacata e sognante che funge da intro per riff monolitici e maestosi mid-tempo che seguiranno, il tutto ammantato da un mood ammiccante al melodic death metal nord-europeo, senza rinunciare ai tipici breakdown spezza-collo di stampo “core” ed un tocco di riff malinconci che vanno a smorzare la violenza sonora sul finale del brano. Giunti a “Heir to None” ritroveremo la rodata formula sentita in “Wilt” aprendo con un black sinfonico che riporta alla mente gli Old Man’s Child per poi divampare in una sfuriata di blackened deathcore in puro stile Carnifex, dando vita ad un brano coinvolgente e di facile presa. La conclusiva “We, the Drowned” si riaggancia all’anima melodica dei The Breathing Process, mettendo in scena un tripudio di tempi medi stentorei uniti a riff orecchiabili, dimostrando come i Nostri siano a proprio agio sia nei frangenti più estremi che in quelli più pacati.
Impossibile non rimanere positivamente colpiti dalla validità di Labyrinthian un album maturo, coinvolgente, traboccante di passione ed attitudine; con questa release i The Breathing Process conquistano a pieno diritto la possibilità di reclamare il proprio spazio fra i big del deathcore e del symphonic death/black di stampo moderno. Promossi dunque a pieni voti, attenderemo con ansia di poterli vedere in sede live e poterci gustare le loro prossime pubblicazioni.
(Unique Leaders Records, 2021)
1. Terminal
2. Shadow Self
3. Wilt
4. A Savage Plea
5. Labyrinthian
6. I Sleep, I Wake
7. Heir to None
8. Shroud
9. Atlas
10. We, the Drowned