Nato nel 2014, il quintetto di Viterbo The Chasing Monster dopo un EP fortemente influenzato dal post-metal (e in parte da una venatura melodica non indifferente) arriva al vero e proprio debutto discografico con l’album Tales. Il disco apre, in parte, le vie ad una nuova strada musicale, che conserva minimamente le radici del passato, presentando un post-rock per la maggior parte strumentale con qualche inserto narrato inserito in maniera sporadica.
Il lavoro dopo l’intro esplode letteralmente con “Itai”, che grazie ad una produzione stellare e scintillante sfoggia un sound sognante e potentissimo allo stesso tempo. L’uso di tre chitarre potrebbe essere un azzardo, ma la band riesce a valorizzarle in maniera ottimale in tutto l’arco del disco. Raramente il sound si indurisce, tranne rarissimi casi come in “The Porcupine Dilemma” o nell’unica concessione al cantato in “Albatros”; per il resto del disco tutto è etereo e costruito in modo tale da cullare l’ascoltatore. L’unica perplessità, se così si può definire, è la presenza di parecchi intermezzi narrati che mal si integrano alle composizioni ma sembrano quasi degli elementi buttati lì come parte di un presunto concept. Il disco scorrerebbe in maniera fluida se non fosse interrotto troppe volte da questi mini-brani: forse sarebbe stato più interessante metterli all’interno delle architetture musicali, che ne avrebbero guadagnato sicuramente più punti presentandosi più dinamiche.
C’è poco da aggiungere. Ogni traccia è di alta qualità ed invoglia a premere nuovamente il tasto play per cogliere ogni sfumatura che era andata perduta al primo ascolto. Una realtà nostrana forte e consapevole delle proprie potenzialità. Da seguire!
(Antigony Records, 2017)
1. Act I
2. Itai
3. Act II
4. The porcupine dilemma
5. Act III
6. The girl who travelled the world
7. Act IV
8. Albatros
9. La costante
10. Act V
11. Creature
12. Today, our last day on earth