Vengono grosso modo da Amburgo e Certanty of Failure è il loro primo full length, uscito per la Moment of Collapse in cd e vinile (200 black e 100 clear con black smoke). Ma i The Cold non sono dei principianti, nelle loro file militano persone dai background più disparati e che hanno suonato in band come Cataract, King Apathy o Heretoir.
Quello che hanno proposto in Certainty of Failure è mezz’oretta di post-hardcore / melodic hardcore alla American Nightmare / Give Up the Ghost e Modern Life is War, a volte pure Defeater (“Shithole Governments”). L’album in sé è godibile, i passaggi sono sempre ben articolati, con tanti cambi di dinamiche, sovraccarico di stimoli, sofferto ed intenso. Non è nemmeno ripetitivo e passa da momenti più spiccatamente hardcore, ad altri più recitati e lirici fino a delle aperture convergiane illuminate da barlumi di luce, rari e grigi. I brani, a parte la conclusiva “Golden Bricks” non superano mai i tre minuti, un metro entro cui i The Cold riescono a racchiudere ed esporre il loro nocciolo emotivo.
Ci sarebbe da capire se questo genere ha qualcosa da dire ancora oggi o, invece, ci si trovi davanti a qualcosa fatto, nonostante i topoi del caso come il messaggio politico che ci sta dietro, per mero diletto. In ogni caso, se si è dentro il genere, Certainty of Failure è un album che varrà la pena ascoltare.
(Moment of Collapse, 2019)
1.The Neverending Story
2.Czechago
3.Seneca
4.Profit Warning
5.Old Youth
6.Downroar
7.The Conformist
8.Talcott Parsons
9.Shithole Governments
10.Kibera
11.Golden Bricks
6.5