Quando si affronta un certo tipo di musica, come ad esempio quella estrema e sperimentale, la mancanza di un “linguaggio universale” – se così vogliamo chiamarlo – risulta essere una delle principali cause di incompatibilità tra il pubblico e il musicista. Voglio dire che non molto spesso riesco a ritrovare in un progetto le sensazioni che mi aspetto di ricevere, specialmente per quanto riguarda la musica noise, a parte le rare eccezioni in cui le sole composizioni bastano a spiegare tutto. È il caso di The Grow, progetto solista di Denis Vignoli che in questo prima pubblicazione riesce a farsi interprete del proprio stato d’animo (il “prosciugamento vitale causato dall’isolamento imposto dalla situazione pandemica”, come spiega egli stesso) pur mantenendo uno stile minimalista e a tratti asettico.
La title-track setta fin dalle prime note lo stile del disco: pesante, tagliente e freddo, molto freddo. Il loop di chitarra di forte impronta black metal martella il cervello come una pressa, e si sfasa man mano che il brano giunge al termine, aprendo letteralmente il campo sonoro in due. Seguono “The Load” e la bellissima “The Price”, il cui arpeggio via via sempre più degradato rende l’atmosfera affilata come una lama. In “The Yard” Denis si affida a sonorità ritmiche degne del noise industriale il mood della composizione, un crescendo continuo che pulsa fino a un climax quasi da rumore bianco.“The Grave” sancisce la chiusura del disco, il morbido pad iniziale funge da momento di pausa, ma è davvero solo un momento, sopra di questo fa capolino un riff indiavolato morbido come la carta vetrata che si disperde sul finale e lascia spazio alla ferma sicurezza del silenzio.
Mi ci sono voluti un paio di ascolti per riuscire a digerire bene le sonorità del disco. Sebbene sia un grande amante delle distorsioni taglienti e dei riff mantrici, trovo che verso la fine la formula compositiva possa stancare l’ascoltatore. Tuttavia l’atmosfera, come ho già detto in apertura, è ben studiata, dettata con estrema precisione discorsiva ed emozionalmente presente. A questo punto aspetto con ansia l’evoluzione di The Grow e l’arrivo di un nuovo disco per poter meglio inquadrare il ragguardevole potenziale del progetto.
(Industrial Coast, 2022)
1. The Grow
2. The Load
3. The Price
4. The Yard
5. The Gate
6. The Grave