La Prosthetic è praticamente una fucina perennemente accesa e in produzione e questa è una buona cosa, ma è anche una cosa che comporta dei rischi; quali? Beh soprattutto quello per cui tra la roba che viene prodotta esca anche qualcosa di leggermente anacronistico e fin troppo dozzinale, un po’ come All is Not Well dei Machinist.
Sarò onesto: dieci anni fa avrei considerato questo disco fantastico, ma sono cresciuto, il pubblico è cresciuto e, non metto assolutamente in dubbio che ci siano ancora fan accaniti di determinati stili e ci sta, la passione per una data cosa ci rende persone migliori se si tratta di qualcosa di salutare. E non metto in dubbio che ci sia qualcuno in giro che ha ancora voglia di fare musica in un determinato modo. Ma suonare questo metalcore così adolescenziale con una decade e più di ritardo non è il massimo. Occhio: non sto dicendo che fare questo determinato genere sia fuori luogo, ma farlo in questo modo lo è perché suona stantio, suona vecchio. Non è una questione di moda, sia chiaro, perché da che mondo è mondo il metal se ne sta bello fuori dal concetto di moda, il problema è che certe sonorità sono state superate da modi di scrivere nettamente più raffinati e interessanti. Non ho ben chiaro come una band pretenda di essere competitiva suonando come Straight Line Stitch, i primi The Agonist, In This Moment e i Neaera dei primi album in un momento storico della musica in cui il metalcoreè popolato da gente come gli Implore (sia chiaro che il vero metalcore è quello di Implore, Converge e Integrity, n.d.a.). Il problema qui è vasto, si parla di breakdown telefonati se non addirittura prevedibili, batteria sovradimensionata con beat che tendono a quei groove simil nu metal, basso praticamente inesistente, voci compresse e testi sfrontati, melodie chitarristiche già sentite e se non basta continui riferimenti stilistici che richiamano Hatebreed e tutti i nomi citati prima. Bon così.
Per chiudere: è un disco nato vecchio e questo mi dispiace molto perché io mi vanto di essere uno che si erge a protezione di chiunque faccia metal in ogni sua forma e sfumatura, quindi giuro che le parole scritte fanno più male a me che a chiunque altro. Comunque non è del tutto da buttare.
(Prosthetic Records, 2022)
1. PIG
2. Mother Earth
3. All is Not Well
4. Hourglass
5. The Final Encounter
6. Death’s Embrace
7. Lysergic Lullaby
8. Monsters
9. Letter in Red