La natura incontaminata affascina sempre, con le sue foreste selvagge, la sua pace e il bello di trovare una terra dove l’uomo non ha ancora costruito; l’amata Finlandia è piena di territori in cui il verde regna incontrastato, e da questa terra sempre fiorente in tema di band di metal estremo proviene una band tutta nuova: i The Mist From The Mountains. Il loro esordio Monumental – The Temple of Twilight è stato pubblicato il 28 gennaio dalla loro compatriota Primitive Reaction nei formati CD, LP, cassetta e digitale; la natura menzionata in apertura è la loro fonte di ispirazione maggiore, sia che si tratti dell’ammirazione per le sue bellezze, sia che si tratti di miti e leggende che la vedono coinvolta.
Il black metal dei The Mist From The Mountains è tra i più melodici in circolazione, carico di atmosfera, pathos e struggente malinconia, anche grazie al sapiente utilizzo delle tastiere e dei synth, e ci riporta indietro fino alla metà dei gloriosi anni Novanta rinvigorendo lo spirito di band che sono veri e propri maestri del melodic black metal, come Borknagar, Kvist, Arckanum, Old Man’s Child, Gehenna e persino dei primi Dimmu Borgir, ma la loro proposta è quantomai personale e le influenze non sono mai palesi ed ingombranti. Composto da sei inni per un totale di 38 minuti, Monumental – The Temple of Twilight è allo stesso tempo veloce e riflessivo sin dai primi istanti con l’opener “Empyrean Fields”, dove personalmente trovo il gusto per le melodie dei Dissection e del filone svedese del black metal; la furia dei brani si espande ammantata dai synth, accendendo l’immaginazione dell’ascoltatore e lasciandolo fantasticare su paesaggi nordici, fiordi e aurore boreali; l’energia è uno dei punti di forza dell’album, che passa anche attraverso vari cambi di tempo e di ritmo, passando da velocità sfrenate ai mid-tempo più meditativi, acquistando velocità con gli up-tempo, per poi ricadere nel turbine dei blast beat. La peculiarità del quintetto finlandese è l’utilizzo di due cantanti, Tuomas Karhumäki (voce anche dei Black Beast) e Kena Strömsholm (ex cantante degli …And Oceans), che si dividono equamente il lavoro dietro il microfono e a tratti si uniscono in un urlo da brividi; le emozioni nei brani dei The Mist From The Mountains sono all’ordine del giorno, ma il pathos sale soprattutto quando abbiamo la combinazione blast beat + riff melodico in tremolo + tastiere, che oltrepassano il normale coinvolgimento dell’ascoltatore con un gusto per le melodie che in poche band possiedono, come nella trascinante “With the Sun and the Skies and the Birds Above”, dove melodia e malinconia si fondono dando vita a riff in tremolo memorabili, e nelle seguenti “Master of Wilderness”, violenta ed emozionante, e “After God”, dove le tastiere danno il meglio donando epicità ad una composizione articolata ma trascinante. Il melodic black metal dei Nostri non è mai piatto o scontato, con intramezzi gothic metal (come in “Thus Spoke the Tongueless Serpent”, dove possiamo ascoltare una suadente voce femminile ed un synth anni Settanta che ricorda molto i loro conterranei Amorphis), cori pagani (“A Paean to Fire” e “After God”) e strumenti folk (l’iniziale “Empyrean Fields”), unendoli in uno splendido gioiello che farà la gioia di tutti gli estimatori della Nera Arte, dai più oltranzisti agli amanti delle scelte più sofisticate.
Ascoltando Monumental – The Temple of Twilight si respira la natura anche stando chiusi nella propria stanza o mentre si guida, godendosi ogni attimo dell’album dal primo all’ultimo dei suoi 38 minuti. Lasciatevi trasportare dai The Mist From The Mountains, non ve ne pentirete.
(Primitive Reaction, 2021)
1. Empyrean Fields
2. A Paean to Fire
3. Thus Spake the Tongueless Serpent
4. With the Sun and the Skies and the Birds Above
5. Master of Wilderness
6. After God