Tucson, in Arizona, è la casa degli ipnotici Myrrors. Il deserto è la musa ispiratrice di ciò che loro definiscono “sonoran trance music”, uno stile che amalgama desert rock e psichedelia, con jazz e folk. Un’esplosione di suoni, ritmi e sperimentazioni sonore che trasportano verso una danza convulsa di cui si rendono interpreti. La musica composta da questa band è una vera e propria opera surrealista, in cui fanno capolino le strutture musicali raga, sostenute da chitarre dai riff blueseggianti, nonché da violini e flauti.
Borderlands, confini, esplorazione e superamento delle barriere musicali e sensoriali: è ciò su cui i Myrrors focalizzano l’attenzione. I cinque sensi del percepiente, indotto in uno stato di trance, sono coinvolti in maniera totalizzante e catartica. L’“overture” dell’album somiglia ad un risveglio, il caos irrompe ex abrupto mediante l’utilizzo di trombe e tamburi che risuonano in maniera quasi dissonante, prima di lasciare spazio ad una voce che, riecheggiando da lontano, cattura l’ascoltatore e lo strascina verso orizzonti inesplorati. Ritmi incalzanti, riff pentranti, incisivi, e suoni ripetuti ad nauseam creano una una danza sonora incessante, quasi sciamanica, dalla quale non si può sfuggire. Introspezione ed estroversione si amalgamano in un continuo mordi e fuggi, realtà e sogno sono indistiguibili.
Ma i confini sono anche fisici. Il calore, l’aridità, il mistero: questo è il deserto dell’Arizona, che si fonde con la musica, divenendo un unicum. Una landa deserta riempita dalla fantasia, un viaggio senza ritorno, senza alcuna possibilità di redenzione.
E’ questa l’essenza dello psychedelic rock, che i Myrrors incarnano alla perfezione ed, anzi, la ricreano, ponendovi nuove basi, ineguagliabili. Borderlands è un cammino sonoro e spirituale. I confini tra giusto o sbagliato, buono o cattivo, bianco o nero sono sfumati; ciò che predomina in questa opera è la psichdelia, la libera interpretazione, l’abbandono di ogni difesa. I Myrrors invitano a spogliarsi da ogni preconcetto e a lanciarsi nella danza senza alcuna esitazione. Un inno mistico alla libertà.
(Beyond Beyond Is Beyond Records, 2018)
1. Awakening
2. The Blood That Runs The World
3. Formaciones Rojas
4. Biznagas
5. Call For Unity
6. Note From The Underground
8.5