Il debutto omonimo dei The Tears of Ozymandias (da qui in poi TToO) è quanto più vicino possa esserci ad una perfetta opera di revival delle sonorità gothic, darkwave e post-punk degli anni Ottanta/Novanta (e già oggetto di recupero anche nei primi anni Duemila): se cercate qualcosa di nuovo probabilmente potete smettere di leggere e passare oltre. Ma se amate queste sonorità in bilico tra The Cure, The Sisters of Mercy, Fields of the Nephilim e i tanti loro emuli allora continuate la lettura perché ne vale la pena.
Come detto in apertura l’esordio del duo tedesco su Ván Records è un lavoro dichiaratamente ispirato alla darkwave, al gothic e al post-punk, è permeato fino al midollo da queste sonorità fieramente decadenti, e presenta tutti gli elementi caratteristici del genere: sezione ritmica quadrata, martellante, precisa, una voce chiara, pulita e molto evocativa, tappeti di tastiere a delineare atmosfere fredde e marziali, e un gran bel lavoro alle chitarre, che di fatto costituiscono l’anima portante del disco. La partenza affidata a “Zero Point” e la successiva “Flowers” sono quanto mai esplicative per comprendere le due anime dei Nostri: spedita e ritmata la prima, più riflessiva e d’atmosfera la seconda, insieme costituiscono un biglietto da visita non da poco e sono in grado di catturare subito l’attenzione dell’ascoltatore. E la cosa bella è che anche le successive tracce non sbagliano un colpo, caratterizzate come sono da un fortissimo senso della melodia applicato ad una componente romantica/malinconica/nostalgica che poi è l’ingrediente di base della proposta dei TToO. Se proprio dobbiamo trovare un difetto questo può essere riscontrato in una certa mancanza di originalità che alla lunga può venir fuori: ma qui si torna a quanto detto all’inizio, ossia che di fatto, sebbene non si tratti di un copia/incolla esatto, siamo pur sempre di fronte ad una band che recupera a piene mani sonorità già risentite in tutte le salse. In questo senso anche la sezione ritmica che alle volte può suonare un po’ troppo piatta, trova una sua identità quale elemento strutturale comune e naturale per il genere trattato se si è abituati al gothic e alla darkwave.
Con atmosfere romantiche e gelide, riff di chitarra avvolgenti e dai delay stranianti, e un cantato suadente ed evocativo, i TToO si presentano al pubblico con un esordio di ottima fattura, un lavoro che riprende un genere ipersfruttato ma non lo scimmiotta. E’ un disco che farà sicuramente innamorare i fan del gothic e della darkwave, ma vista la sua componente melodica “piaciona” e la sua vena poetica potrebbe anche attrarre chi magari non è così pratico del genere; di sicuro abbiamo di fronte un gruppo da seguire con attenzione!
(Ván Records, 2021)
1. Zero Point
2. Flowers
3. The Crimson Permanent Assurance
4. This Single Second
5. Still The Same
6. 683280 Hours
7. Slow Death
8. Far Away
9. Fall Behind