Attivi da oltre un decennio e reduci da un ottimo split con i leggendari Bongzilla pubblicato lo scorso anno, i Tons sono probabilmente una delle realtà stoner doom più conosciute della penisola, secondi solo a giganti come Messa e Ufomammut. I Nostri tornano a quattro anni dall’ultimo full length Filthy Flowers of Doom con il variopinto Hashension, un collage di quanto di meglio il doom metal moderno abbia da offrire.
L’ascoltatore “esperto” vivrà Hashension come una rassegna delle anime dello stoner più estremo, dal riffing scatenato di “A Hash Day’s Night” al desert di “Ummagummo”, passando per episodi un po’ meno tradizionali come la monolitica “Hempathy For The Devil”. Il lavoro riserva poche sorprese al proprio ascoltatore d’elezione, vale a dire chiunque mastichi un minimo di roba lenta e cicciona, ma la fattura dei brani e la dedizione dei ragazzi è pazzesca e merita decisamente più di un ascolto. Il fuzz e le distorsioni sono sapientemente utilizzati in funzione dell’atmosfera che ciascun brano vuole creare, non secondo il principio del “più ce n’è, più è cattivo” come quelli che spesso capita di doversi sorbire bazzicando la scena “sludge” moderna. Le vocals, acide e raschianti, spesso in contrasto con la distesa atmosfera pseudo-psych dell’album, sono il tocco che rende identificabile e davvero caratteristico il doom dei nostri.
Nulla di nuovo sul fronte estremo nostrano quindi, ma ciò non toglie che i Tons con questo Hashension abbiano portato a casa una release degna di nota, meritevole dell’attenzione – come minimo – di tutti i fan delle sonorità lorde e grasse più classiche.
(Heavy Psych Sounds Records, 2022)
1. Dope Dealer Scum
2. A Hash Day’s Night
3. Slowly We Pot
4. Hempathy For The Devil
5. Ummagummo
6. Hashended (Outro)