Questi primi mesi del 2021 ci stanno dando la possibilità di assaporare tantissime piccole gemme di black metal, proveniente da ogni parte del globo, probabilmente esplose dopo gli evidenti blocchi e rallentamenti che il funesto anno precedente ci ha imposto. Una di queste è sicuramente l’esordio discografico di Udånde (in danese, esalare), one-man band slovacca che ci propone un black già da questi primi vagiti molto personale e caratterizzato: la sua prima creazione si chiama Life of a Purist. Ma di chi è il volto che si celo dietro il nome Udånde? La mente del progetto è Rasmus Ejlersen, danese di nascita ma trapiantato in Slovacchia, già membro live degli Afsky e fotografo di talento, che per la registrazione di questo Life of a Purist si affida ad altri turnisti per coprire i ruoli di batterista e cantante.
Il risultato è un disco molto ben amalgamato, che scorre integralmente come un lento e inesorabile flusso di lava, come la copertina suggerisce. I titoli stessi dei brani rappresentano una progressione esoterica e mistica, rappresentando una sorta di scala dei quattro simboli alchemici degli elementi (acqua, fuoco, aria e terra), catapultandoci in un furioso maelstrom che li combina tutti e quattro. Musicalmente la proposta è di assoluta qualità: il tappeto di riff creato da Rasmus Ejlersen è senza dubbio potente e diretto, ma riesce al contempo a creare un’atmosfera molto apocalittica e possente, impreziosita da uno scream decisamente cavernoso. Le energie profuse dai sette capitoli del disco si irradiano subito nell’ambiente e sanno condensare nelle nostre menti scenari stordenti nella loro drammaticità. Facendo delle analogie, Life of a Purist può accontentare i palati di apprezzatori di band come Solbrud e i già citati Afsky per le atmosfere, e Blut Aus Nord per la potenza emanata. Unico tasto dolente della proposta è probabilmente la produzione, ancora migliorabile. Tolto questo però, non possiamo non constatare il talento del musicista danese/slovacco, che ha saputo dare forma alle sue visioni, dando vita ad un muro sonoro massiccio, che probabilmente simboleggia le finora silenti forze della natura, pronte a darci una spaventosa dimostrazione della loro dirompente forza.
L’esordio degli Udånde, tirando le somme, è quindi decisamente promettente. Il fiume di lava di Life of a Purist, con i suoi 40 minuti scarsi, scorre anche fin troppo velocemente, mentre la sua qualità lascia nell’ascoltatore ancora un po’ di appetito. Solo il tempo saprà dirci se il progetto proseguirà la sua storia (come one-man band o come gruppo) con la speranza che le idee continuino a rinnovarsi e ad ampliarsi: se così fosse la storia degli Udånde infatti potrebbe essere quella di una grande band.
(Vendetta Records, 2021)
1. +
2. Prologue
3. 🜂
4. 🜄
5. 🜁
6. 🜃
7. Epilogue