UltraNothing è l’EP di debutto – omonimo – per il trio anarcopunk lussemburghese. Originariamente pensato come autoproduzione, in pieno stile DIY, come conferma orgogliosamente la band, il dischetto è stato poi pubblicato insieme alla tedesca This Charming Man Records, a cui il trio ha dato pieno mandato per distribuirlo sotto forma di vinile 10″. Mentre lascio volentieri ad altri la diatriba su come si possa identificare il loro sound, se punk o post-punk, mi limito a consigliarvi di prendervi una decina di minuti di pausa da tutto quello che state facendo, per dedicarvi all’ascolto dei quattro brani che compongono il disco. Sono certo che non ve ne pentirete, e che, come il sottoscritto, inizierete a chiedervi quando arriverà il sospirato album di debutto sulla lunga distanza.
Sono – come detto – soltanto dieci minuti, ma la resa sonora è più che sufficiente per capire che siamo alle prese con un lavoro da inquadrare in quel novero di eletti che sposano un nichilismo senza compromessi, e che vanno diretti al punto, senza perdersi in inutilità superficiali che nulla apportano alla resa finale. La loro è l’attitudine che cerco – e che raramente trovo – in tutte quelle realtà affini al punk. Quella che sente di non poter prescindere da un approccio socialmente impegnato, e che prende posizione – sempre e comunque – su tutto, senza paura di risultare scomoda. Aspettiamo da anni il ritorno in grande stile di una fetta di antagonismo sonoro di cui sentiamo la mancanza. Se non oggi, quando ci verrebbe da commentare.
Il trio nasce dalle ceneri degli Office of Weird, e condensa tutto il proprio disgusto in poco più di dieci minuti di rumore organizzato. E come spesso accade, dalle ceneri, nascono Fenici meravigliose. È anche questo il caso, senza alcun dubbio. Il risultato di insieme, tenendo conto che non inventano assolutamente nulla, ma ripropongono e ricontestualizzano, il loro sound preferito, è decisamente soddisfacente. Tematicamente siamo in un contesto in cui l’insicurezza verso il domani sposa alla perfezione la rabbia di oggi. Nichilista. Graffiante. Sporco. Ma anche intelligentemente organizzato. Una chiamata alle armi contro l’inerzia dominante che si coniuga con un’apatia apparentemente indistruttibile. Un grido disperato, che è rabbia, dolore ma anche amore per la vita, e per come la stiamo sprecando.
(This Charming Man Records, 2024)
1. Grace Of Time
2. Fight It Out
3. Elation
4. Animosity