Trent’anni di carriera alle spalle e solamente tre full-length pubblicati: i norvegesi Ulvhedner non sono certamente delle macchine da guerra in fatto di produttività, ma per i fan del black metal nordico infarcito di folk e memore di certe cose di Windir, Ulver, Borgnagar, Moonsorrow e Falkenbach potrebbe essere lo stesso una festa. Fjosmetall, questo il titolo del nuovo album del sestetto norvegese, può essere tradotto come “metal del fienile”, e in parte lascia intendere l’amore dei Nostri per gli aspetti più rurali e folkloristici della loro terra; se a ciò aggiungiamo il fatto che il disco vuole essere un omaggio a quei lavoratori che strenuamente e in maniera del tutto anonima hanno forgiato la Norvegia e le sue comunità così come le conosciamo oggi, il gioco è fatto.
Dopo l’acustica “Ljåsmeden” si parte con entusiasmo con “Heimat”, pezzo oggettivamente trascinante e accattivante, le cui melodie erano state già anticipate dalla prima traccia: i tempi non sono mai troppo rapidi, l’orecchiabilità è ottima e le linee di chitarra si stampano subito in mente. Lo stesso vale per la successiva “Arbeid i skogen”, mentre con “Traust” le atmosfere si incupiscono con richiami musicali che vanno a toccare la frangia più oscura del primo black metal norvegese, mood questo che permane anche quando le sei corde si fanno nuovamente più armoniche e ariose. Notevoli anche gli inserti in clean, presenti in svariati momenti e che aggiungono epicità ai brani nei quali sono inseriti: si veda a tal proposito “Øve Nuten” e l’ottima “Ned i Nordvest” (in parte opera in questo caso di Østen Bergøy, ex-Tristania), che beneficia di un incipit quasi progressive settantiano.
Gli Ulvhedner hanno confezionato un album onesto, artigiano e fatto con il cuore, nel quale traspare il loro amore nei confronti della loro terra e della sua storia. È anche un lavoro che non aggiunge o toglie nulla al genere nel quale si inserisce, quello del black metal atmosferico con influssi folk, motivo per il quale ci sentiamo di consigliare l’ascolto di Fjosmetall solo ai fan della band in questione o di queste sonorità. Per tutti gli altri nulla di trascendentale, seppur piacevole e ben confezionato.
(Hellstain Productions, 2023)
1. Ljåsmeden
2. Heimat
3. Arbeid i skogen
4. Traust
5. Øve nuten
6. Gravhaugen
7. Ned i Nordvest