Gli Untitled With Drums nascono in Francia nel 2014 e dopo un primo EP lavorano duramente per il qui presente disco di debutto chiamato Hollow e registrato live in studio per mantenere, a detta loro, la potenza che viene fuori dai concerti dal vivo. I risultati bisogna dire che sono stati ottenuti in maniera completa ed il loro alternative rock imbastardito con altri generi funziona molto bene sia nei suoni che nelle canzoni.
Il rock alternativo è uno di quei generi che ultimamente fatica a restare a galla ma allo stesso tempo permette ai gruppi più meritevoli di esprimersi e venire fuori in maniera netta. Il riff di chitarra sporco dell’opener “Play With Fire” accompagnato da massicci giri di basso mette le cose in chiaro sulla bontà della proposta puntando sull’emozionalità senza per forza doversi concentrare sull’originalità. Le vocals poi sono belle, ben fatte sia nelle parti più aggressive che nelle melodie e nei ritornelli. L’album si dipana su canzoni dall’anima grunge/alternative (“Passing On” e “Hex”) ma anche in varianti più noise durissime come la micidiale “Heirs” con quel muro di chitarre impenetrabile e devastanti passaggi ritmici (o anche la cruda “Consider”) senza mai dimenticare la dinamicità. Difatti i brani, pur essendo quadrati e diretti, contengono piccolezze ben calibrate. L’imponente “Stasis” ne è fulgido esempio con quel crescendo di voce e batteria e i suoi richiami alla scena anni ’90 innestando nel finale delle accelerate devastanti. Tutto suona davvero alla perfezione onorando il passato senza sfigurarlo integrando al risultato finale anche il post-rock grazie sia ad un certosino lavoro melodico nelle tastiere e nelle sei corde sia per un’impronta drammatica e malinconica (“Silver” ma anche la bilanciata “Amazed” o nella riuscita “Revolve”). Le canzoni risultano semplici eppure sono ricchissime denotando un’abilità notevole del riuscire a coinvolgere subito l’ascoltatore senza far pesare i difficili passaggi strumentali come nella finale “Strangers” dove convivono beatamente pennellate evocative di chitarra, ritmiche di batteria variegate, violenza e melodie prosperose.
Un album che potrebbe far riappacificare con il genere e che ridà vita ed importanza ad un modo di fare musica più immediato ma fatto con intelligenza e cuore. Da non sottovalutare anche se non si è avvezzi al genere.
(Atyeek Records, Seeing Red Records, 2020)
1. Play With Fire
2. Passing On
3. Stasis
4. Amazed
5. Silver
6. Hex
7. Consider
8. Revolve
9. Heirs
10. Strangers