Uscito a fine 2019, per Scatti Vorticosi, Yurei è il primo EP dei mantovani Vivienne. Ed è un concept album che si ferma a riflettere sulle categorie dei yurei, che sono quei fantasmi giapponesi che infestano qualsiasi cosa, rimanendo intrappolati in questo mondo fino a che non sciolgono quei nodi rimasti insoluti relativamente alla loro vita e alla loro morte. Uno spunto anche per parlare, per analogia, dei fantasmi che ognuno di noi si trascina dietro.
Laddove a tutta prima, quindi, sembrerebbe di ritrovarsi davanti ad un’antologia di spettri, ognuno con le sue caratteristiche, i Vivienne si approcciano alla scrittura con l’intimismo dell’interiorità e una spiccata ispirazione poetica. I testi, infatti, sono tra gli elementi che spiccano maggiormente in positivo in questo loro esordio: essenziali, scritti con gusto e ricercatezza, con dei vezzi che potrebbero strizzare l’occhio proprio alla tradizione degli haiku giapponesi. Musicalmente i Vivienne si posizionano invece sulla tradizione screamo franco-italiana. Voce urlata, tanta intensità e passione, urgenza e poesia. Velocità sì, ma non come unica priorità. Piuttosto i mantovani si concentrano su una scrittura d’impatto e dal forte temperamento, che non mostra le probabili sbavature della prima release, e che ha già trovato un proprio carattere ed equilibrio. A passaggi lievi ed eterei, a qualche atmosfera post-rock/post-hardcore, ai momenti di riflessione, sensibili, sfocati, maggiormente emotivi, fanno da contro altare movimenti caotici, ingressi a gamba tesa e soluzioni di impatto. Sempre impeccabili poi nei passaggi, tutti funzionali a garantire il delicato equilibrio interno delle canzoni.
Yurei è un biglietto da visita significativo. Un EP che svela una band già matura e dai margini di crescita notevole. Purtroppo dura poco ma forse il bello sta anche in questo, nella loro inafferrabilità. Decisamente consigliato a chi è in fissa con screamo e post-hardcore.
(Scatti Vorticosi, 2019)
01. Yurei
02. Funayurei
03. Ubume
04. Ikiryo
05. Gaki
06. Ofuda