30 anni non sono pochi per un’etichetta indipendente che ha fatto dell’underground il suo marchio di fabbrica. Eppure la Voodoo Rhythm Records è qui oggi a festeggiarli e per l’occasione si è deciso di pubblicare questa compilation chiamata Voodoo Rhythm Label Compilation Vol. 5 comprensiva di quindici tracce, ognuna di un’artista differente. Questa etichetta discografica nasce a Berna, Svizzera, nel 1992 ed ha nel suo roster parecchie band dedite a sonorità come il rock’n’roll, il garage, il punk, blues, psichedelia e molte altre varianti.
Come detto, quindici sono i brani del disco e spaziano fra tutti i generi che sono passati negli anni attraverso l’etichetta. Si parte con un brano inedito, “Smell My Tongue”, degli svizzeri the Monsters che finirà nel debutto in uscita a novembre (sarà recensito fra non molto sul nostro sito). Un inizio molto garage/punk ruvidissimo che flirta quasi con il metal abbinandosi perfettamente alla variante flamenco della one man band spagnola Nestter Donuts che partecipa con “Infeccion”, passando poi per la sua versione più sexy e lasciva nella terremotante “Coitus Interruptus (From A Priest)” dei micidiali The Devils. Si tira un po’ il fiato con il country/southern etereo degli Honshu Wolves che con “Tell Me” mettono in mostra una dolce ugola femminile. Non poteva mancare il blues in tutte le sue peggiori, in senso buono, declinazioni, quindi ecco arrivare l’acido fumoso di “I Want You” dei Destination Lonely (pieno di riff fumosi e basso cavernoso), il soul della peperina Izobel Garcia in “Baby Ok” che compare anche assieme a Reverend Beat-Man nella cover della celebre “Black Metal” dei Venom in versione Tom Waits. Altri episodi di tal genere sono il blues grezzo e sporco di miss Trixie & The Trainwreks nella distorta “Too Good To Be Blue” ma anche gli interessanti incroci con il jazz nella minimalista “Acme In The Afternoon” dei giapponesi Degurutieni. C’è veramente molto da ascoltare, ma soprattutto è una bella occasione per scoprire band sconosciute che potrebbero cambiare la vita di chi ascolta. Compilation come queste meritano un minimo di descrizione per ogni artista. All’appello manca la cavalcata bombata di fuzz dei Bad Mojos in “Crash & Burn”, le coltellate al tetano dei pazzoidi Sloks, il surf/rock’n’roll/blues in “Learn To Lose” di Roy & The Devil Motorcycle, la psichedelia degli E.T. Explore Me in “Drug Me”, le schitarrate garage/beat impetuose dei molesti The Sex Organs con “Lubrication” ed infine il blues nuovamente ispirato al buon Tom Waits dei the Dead Brothers in “Mean Blue Spirit”. Sono tutti ascolti per chi riesce a vedere oltre le produzioni stellari o gli album dalla melodia sempliciotta. Qui si sguazza nel rumore, nel rock marcio, nel blues da locale malfamato, nei centri sociali dispersi in zone industriali abbandonate o in compagnia di signorine poco avvezze al mignolo alzato quando si beve o alla scollatura per attirare l’attenzione. Sonorità primordiali, scomode e “sbagliate” che potrebbero rimandare alla decade degli anni ‘60 per ideali e per modo di esprimere la musica.
La Voodoo Rhythm è un’etichetta che speriamo ottenga sempre più considerazione, perché in fondo anche i gruppi più disastrosi hanno comunque un cuore nonostante l’aspetto rozzo. Da seguire ed amare!
(Voodoo Rhythm Records, 2021)
1. the Monsters – smell my tongue
2. Bad Mojos – crash & burn
3. Destination Lonely – I want you
4. Sloks – no wake up
5. Reverend Beat-Man and Izobel Garcia – Black Metal
6. Izobel Carcia – Baby OK
7. Trixie and the Trainwrecks – Too Good to be Blue
8. Degurutieni – Acme in the afternoon
9. Nestter Donuts – Infeccion
10. The Sex Organs – Lubricaton
11. Roy and the Devils Motorcycle – Learn to lose
12. The Devils – Coitus Interruptus (From a Priest)
13. E.T. – Explore me – Drug Me
14. Honshu Wolves – Tell Me
15. the Dead Brothers – Mean Blue Spirit