Interessantissimo collettivo della scena italiana più underground, i Ghost City Collective si muovono principalmente a Pordenone, ma potrebbero essere benissimo traslati ovunque ci siano realtà dal taglio notturno, urbano, industriale. Come spettri i Nostri si aggirano nell’universo delle sette note andando a lambire i generi più disparati, dallo shoegazing all’elettronica minimale, non si danno confini e rifiutano etichette, sono mutevoli e cangianti. Questa natura si riflette perfettamente nell’ultimo parto in casa Weaver, Troubled Affair: dopo sette anni dal precedente To The Dark City Lovers molte cose sono cambiate in questo progetto, come vedremo tra qualche riga.
Dietro il moniker si nasconde un duo, P. (curatore anche del progetto Accotica) e M. (Neon.Forest, e fondatore dei Ghost City Collective): dalle basi puramente shoegaze del precedente episodio le coordinate si sono spostate verso un’elettronica buia, notturna e minimale, che lavora sull’assenza per dare una forma a lenti risvegli, a nottate insonni passate tra sigarette e alcool per cercare di far fronte a chissà quale fantasma che ti tiene sveglio. La musica di Weaver trasmette la spossatezza e il senso di distacco dal mondo di che si prova quando si è stanchi, così sfibrati da non riuscire nemmeno a prendere sonno: allora tutto suona lontano, ovattato, riverberato come una eco, nuovo e contemporaneamente già sentito. Flebili tocchi di elettronica, campionamenti, glitch spettrali, voci sussurrate e filtrate: c’è Brian Eno, ci sono i Bohren & der Club of Gore, c’è L-XIII, c’è la dark ambient e il trip-hop, ci sono rimandi a tutto e a niente, tutti fusi, rielaborati e resi all’ascoltatore con un magma musicale appiccicoso, sonnolento, oppressivo e asfissiante. Giusto sul finale affidato a “Opaque Dreaming (epilogue)” si comincia a intravedere l’alba di un nuovo giorno, si riaffaccia un po’ di speranza ora che la notte buia è alle spalle: ma basta premere nuovamente “play” ed ecco che l’incubo ricomincia, ecco che una nuova grigia giornata lavorativa ci accoglie, e il suo epilogo già lo conosciamo.
Dalle atmosfere a metà tra un film noir e uno scritto di T. S. Eliot, Troubled Affair non è un ascolto per tutti dati i generi trattati. Eppure sa circuire, sa avvolgere l’ascoltatore, riesce a destabilizzarlo e a farlo entrare in un freddo universo fatto di meccanicità, di mancanza di comunicazione, di nebbia, di luci al neon: una realtà che odora di sigarette, di asfalto bagnato e di liquore a basso costo, un buio insonne che tutti sicuramente avremo affrontato almeno una volta nella nostra vita.
(Ghost City Collective, 2022)
1. White Sun Ashes
2. Morning Worker
3. Bed For Two
4. Detachment Cloud
5. Waiting
6. Ten Thousand Hours
7. Opaque Dreaming (epilogue)