Formatisi nel 2015, aventi all’attivo giusto un EP e un paio di singoli, il quintetto italiano dei What We Lost ritorna a febbraio con un nuovo EP di tre tracce, autoprodotto e intitolato Pretend to Sleep.
Il loro emo è di quelli più aggiornati col presente, non la robetta che anni fa raggiunse il mainstream, né tanto meno mostra tante parentele con le ondate più gloriose e più vecchie. Quindi parliamo di roba alla Citizen, Basement e quel giro là. Melodie belle, languide e sommesse, sospensioni e ventate che strizzano l’occhio allo shoegaze, disposte a modo e mai invadenti, ritornelli catchy e radiofonici e un incedere piano e introspettivo. Ma i What We Lost non disdegnano nemmeno chitarroni poderosi, scoppi di energia, momenti più tesi ed intensi e la voce del post-hardcore.
Bisogna ammettere che il mix di Pretend to Sleep funziona e i What We Lost in brevissimo tempo e con poca pratica di scrittura sono riusciti a pensare brani perfetti per il loro target di riferimento. Forse si può presumere, tradito da alcune scelte, un background di ascolti votato maggiormente alla contemporaneità più recente ma a noi piace pensare che posteriores sed non deteriores.
(Autoproduzione, 2020)
1. Lungs
2. Enough
3. Still