Appare ovvio che, oggi più che mai, quando parliamo di Ucraina, cerchiamo di tenere sempre un occhio serio e severo alle cose terribili che stanno succedendo in quella zona d’Europa. L’arte in questi momenti appare una cosa sì importante, ma secondaria rispetto agli orrori che la guerra porta con sé. Ognuno cerca di viverla nel modo in cui più ritiene opportuno, ma oggi ci soffermeremo su quello che ci vogliono comunicare i White Ward, band appunto ucraina, che ha saputo più di tutti dare forma all’angoscia e il terrore più quotidiano e “reale”. L’ensemble di Odessa ha tratto un forte insegnamento dall’architettura e dalla vita nel mondo sovietico e post-sovietico, arrivando a creare un black metal praticamente unico in cui le oscure foreste si trasformano in città, il freddo dell’inverno diventa la solitudine di ognuno di noi, ma l’angoscia resta sempre angoscia.
In questi termini False Light non fa eccezione nella costellazione discografica dei White Ward. La copertina ci mette al corrente di quello che possiamo trovare al suo interno: un’immagine apparentemente placida e tranquilla nasconde una tensione e una rabbia che aspettano solo di rivelarsi. Ed è quello che fanno tutti i pezzi di False Light in effetti; con i loro frequenti rallentamenti ed accelerazioni, gli intermezzi cinematografici e gli assoli di sax (sempre incantevoli), ci trascinano in un mondo pericoloso, emotivo ed intriso di bellezza. Il precedente EP Debemur Morti ci aveva avvisato che i White Ward vogliono allargare il terreno di gioco, e a quanto sembra gli intenti non sono stati traditi. In pezzi come “Phoenix” o “Silence Circles” si può sentire di tutto, dalle rasoiate più squisitamente black metal ad assoli quasi heavy, passando per fraseggi jazz e momenti più meditativi. Tutto ciò concorre a formare un percorso di ricerca di pace interiore ed esteriore, traendo ispirazione dalle opere dello scrittore ucraino Mykhailo Kotsiubynskyi, e in particolare nella sua opera Intermezzo. Ma le influenze culturali non finiscono qui. “Cronus” per esempio, è una canzone che colpisce molto in questo senso: utilizzando il mito della divinità greca Crono, i Nostri ci raccontano una storia di violenze perpetrate dalla polizia che abusa del suo potere, traducendola in musica con un intro delizioso di piano e voce che si trasforma in un vortice distorto. In questo senso però, si potrebbero citare indifferentemente tutti i frammenti di False Light, intesi come unico flusso di coscienza e opera da gustare nella sua interezza.
False Light è un distillato puro di emozioni, un contenitore di così tanti umori ed esperienze che si fa fatica a pensare possa essere tutto racchiuso in poco più di un’ora di musica. Di tutte le band black metal che vi troverete ad ascoltare, i White Ward sono tra quelle che stanno facendo la crescita più verticale di tutte, mostrandosi come un gruppo ispirato, stimolato e con una gran voglia di suonare insieme. Inutile sottolineare ulteriormente come il contesto ambientale ucraino di questi mesi, per quanto avvilente, non li abbia scoraggiati dall’intraprendere il percorso. I White Ward incarnano il coraggio di vivere e di suonare, e c’è davvero tanto bisogno di coraggio oggigiorno.
(Debemur Morti Productions, 2022)
1. Leviathan
2. Salt Paradise
3. Phoenix
4. Silence Circles
5. Echoes In Eternity
6. Cronus
7. False Light
8. Downfall