Il processo di spostamento dei popoli dalle campagne alla città è un fenomeno storico acclarato e su cui tanto abbiamo discusso, tra i banchi di scuola e non solo. E in quanto facenti parte, loro malgrado, di una società, neanche i blackster scampano all’inurbamento. Il black metal, e il metal in generale, è musica mondiale, capace di esprimere una varietà enorme di atmosfere e sensazioni: non è un caso che l’interesse di tutta una serie di progetti moderni si sia spostato, appunto, dalle campagne, dai boschi e altri oscuri loci amoeni verso le città, l’urbanizzazione, la vita metropolitana. L’hanno fatto gli Amesoeurs, recentemente gli Imperial Triumphant, giusto per nominarne un paio, e in questo filone si inseriscono oggi gli ucraini White Ward.
Autori di un moderno black metal, a cui possiamo senza problemi anteporre la parolina magica post-, i Nostri ci avevano colpito nel 2017 con Futility Report, album che si distingueva per una gran dose di buone idee e un uso sensato e parecchio efficace del sassofono. A due anni di distanza la band torna sulle scene con Love Exchange Failure, pubblicato a fine settembre da Debemur Morti Productions.
Sin dalla copertina, bellissima e memorabile nella sua semplicità, e dall’immaginario adottato per la promozione dell’album era chiaro che gli ucraini avessero scelto di calcare la mano su determinate sensazioni, quelle profuse dal sax, rendendolo elemento chiave del proprio suono. Vuoi per l’humus circostante, vuoi per le mode del momento, le suddette sensazioni convergono in quell’atmosfera noir e urbana che ha scolpito l’immagine di un genere di difficile accesso quanto sorprendentemente popolare, il dark jazz. E in effetti l’intro della title-track, che apre il disco, potrebbe uscire senza problemi da qualsiasi album di Bohren & Der Club Of Gore, prima di gettarsi di petto in un disperato assalto post-black metal à la Harakiri For The Sky.
Più o meno tutto l’album è giocato su queste due facciate. Se ne dovessimo misurare il peso specifico, come su una bilancia, però, l’asticella propenderebbe sorprendentemente per le parti noir e atmosferiche, che risultano in molti casi più ispirate, e forse meglio studiate, rispetto alle cavalcate black sì godibili, ma che nulla aggiungono a quanto detto oggi da molte altre compagini. In realtà, poi, i momenti migliori si presentano quando i due mondi si incontrano, come accade nel finale di “Dead Heart Confession” e in tanti frammenti sparsi per i brani: non c’è traccia di alcuna bizzarria zorniana, le frasi di sax si sovrappongono in maniera melodica al resto, quasi come se fosse una chitarra aggiunta, servendo e corroborando il comparto emotivo delle composizioni in maniera esemplare. E’ in questi episodi che emerge tutta la desolazione metropolitana di quella gelida periferia est-europea abilmente ritratta nell’artwork, manifesta nell’opprimente realizzazione di essere uno su un milione, per di più in un luogo malsano, in cui magari sei capitato per costrizione della vita e in cui non vorresti trovarti.
Ci sentiamo quindi di promuovere Love Exchange Failure, non senza riserve: un maggiore dono della sintesi – cinque brani sui sette viaggiano tra gli 8 e i 12 minuti di durata, e gli altri due sono l’intermezzo “Shelter” e la curiosa “Surfaces and Depths”, un po’ una storia a sé, tra le cui influenze potremmo scomodare persino gli Ulver di Perdition City – avrebbe messo da parte qualche momento meno ispirato, e sicuramente i White Ward hanno da lavorare sulla costruzione di un sound metal che convinca appieno. Per il resto, ci troviamo di fronte a un progetto dalla grande personalità, di quelli che puoi identificare fra tutto il mare di proposte contemporanee, e sarebbe di per sé un gran successo. Ma in realtà c’è anche tanta sostanza nell’album, un gran senso dell’atmosfera e dei suoni, una cura per i dettagli del tutto professionale: le giuste basi per fare ancora meglio in futuro. E che ci portano a inserire l’uscita fra le più interessanti in ambito estremo di questo 2019.
(Debemur Morti Productions, 2019)
1. Love Exchange Failure
2. Poisonous Flowers Of Violence
3. Dead Heart Confession
4. Shelter
5. No Cure For Pain
6. Surfaces And Depths
7. Uncanny Delusions