A distanza di quasi venticinque anni dalla prima stampa di Sacrament, la Karisma Records di Bergen decide di riproporlo in una nuova versione che prevede la doppia veste CD e vinile 12″. Per la band, attiva dal 1995, si tratta del terzo passo di un percorso che porterà alla re-release di tutti e sei gli album fino ad oggi realizzati dal quartetto norvegese. I White Willow sono senza dubbio una delle realtà sonore scandinave di maggior spessore all’interno del panorama progressive, grazie soprattutto all’eleganza degli arrangiamenti che li ha sempre contraddistinti come tra i più interessanti a livello orchestrale. Sacrament è una delle loro prove senza dubbio migliori per avvicinarli e lasciarsi conquistare.
Il loro è un rock progressive che, grazie proprio a questo album, realizzato a cavallo del nuovo millennio, ha contribuito a farli conoscere oltre confine, dando inizio a un percorso che li ha visti, poi, consacrarsi a un buon livello qualitativo. Sacrament è forse il disco che racchiude la vera essenza intimista della band, grazie anche, e soprattutto, ad una scelta sonora che sposa perfettamente il genere, senza lasciarsi sedurre dalle più moderne tecnologie, allontanando cioè il rischio di perdere “calore” e trasporto.
Non sappiamo quanto, oggi, questo tipo di sonorità possa avere appeal a livello internazionale. Per contro una cosa è però certa. Scelte sonore come queste sono da premiare, andare controcorrente è da sempre un merito per come la vediamo noi, e, fosse anche solo per questo, un album come Sacrament è da premiare in modo assoluto e indiscriminato. Se, a tutto questo, aggiungiamo anche una ricerca sonora che guarda all’eleganza senza voler per forza stravolgere tutti i paradigmi esistenti, allora sì che il disco diventa imprescindibile e consigliatissimo.
(Karisma Records, 2024)
1. Anamnesis
2. Paper Moon
3. The Crucible
4. The Last Rose of Summer
5. Gnostalgia
6. The Reach