Wind of Eternity è la nuova incarnazione di Zeb-zerø, in passato membro degli alessandrini Orchid con cui ha realizzato un paio di demo a metà della prima decade del nuovo millennio. In comune con la sua precedente esperienza riscontriamo la stessa vena nichilista che lo porta ora più che mai a raccontarci la negatività di una esistenza vissuta all’interno di una società sempre più vicina al collasso definitivo. Malinconico e oscuro, After All These Years rappresenta un ottimo esempio di come dovrebbe suonare a mio avviso quello che gli esperti chiamano “depressive black metal“. Genere dal quale mi sono sempre tenuto volutamente al largo, non tanto per la scelta stilistica “essenziale” e diretta, che trovo azzeccata e contestuale da un punto di vista concettuale, quanto per il fatto che spesso l’approccio di chi si cimenta con questo genere finisce per ammiccare a quel facile nichilismo di facciata che in realtà nasconde idee filo fasciste per me inaccettabili. Non so se questo sia il caso di Wind of Eternity, al momento non ho argomenti in merito per cui lascio un attimo da parte l’etica e mi concentro sulla musica.
Glaciale e drammatico nel suo incedere, After All These Years è diviso in quattro lunghi episodi con una durata complessiva che sfiora i sessanta minuti e non annoia mai; anzi al contrario cerca di portare avanti una sua ricerca sonora all’interno di un genere in cui i cliché sono all’ordine del giorno. L’album ha una sua dignità di fondo minimale che si ripercuote in tutti i brani, che tendono ad avere vita propria pur restando però interconnessi tra loro, muovendosi in un contesto che solitamente non ammette digressioni con la libertà di chi cerca comunque di non ripetere soluzioni sonore e stilistiche. Punto di vanto il cantato in italiano, che guarda alla ricerca di una comunicatività che vada oltre l’inglese scolastico di molte, troppe proposte nostrane. C’è ed è forte un retrogusto di acerba ignoranza (intesa come ruvidità e spontaneismo) che lo rende ancor più interessante e meritevole di ben più di un ascolto anche da parte di chi solitamente si dedica a sonorità meno estreme.
Come un vento gelido che dilania la pelle l’album lacera la quiete delle nostre giornate consacrate al nulla, perse inutilmente a inseguire futili speranze che cerchiamo in quel limbo che abitiamo e che continuiamo a chiamare vita. Sostanzialmente e doverosamente permeato di un pessimismo claustrofobico più che mai oscuro After All These Years rappresenta un buon esempio di isolazionismo che spero trovi presto una sua realizzazione “fisica” dato che al momento l’album è disponibile nella sola versione digitale sulla pagina Bandcamp della Visionaire Records.
(Visionaire Records, 2022)
1. aNti
2. aBisSo_79
3. n.n.n (NebbiaNeraNostalgia)
4. Trans-grado (Inverno 05-06)