La storia di Wojtek è di quelle che avrete letto quelle volte in cui vi sorprendevate alle 4 di mattina nel trovarvi ancora a cercare curiosità on line. Una storia assurda, quella di un orso-soldato che partecipò, durante la Seconda Guerra Mondiale, assieme al contingente polacco in cui prestava servizio, pure alla liberazione della costa adriatica. Portava munizioni, faceva il saluto militare, divenne la mascotte della compagnia. Un autentico fenomeno che però, se ci togliamo le lenti dell’antropocentrismo, cessa di essere una fiaba, e la storia di Wojtek torna ad essere il simbolo di quella tragedia che non riguarda mai solo le nazioni, ma tutti gli ignari abitanti del mondo, orsi compresi.
Ma stiamo divagando. Oggi si parla del primo lavoro di una nuova band padovana – composta da volti noti nell’ambiente – i Wojtek appunto, omonimo ed uscito autoprodotto a fine agosto in digisleeve. I suoni sono quelli di una prima prova, loro però non sono degli orsi goffi, paciocconi e tenerelli ma, rauci, sbraitano e assestano mazzate con l’ottusità delle belve. L’EP è composto da quattro legnate secche e compatte che sfoggiano uno sludge imperioso, pieno di muscoli e massa, e la quadratura e l’impeto inesauribile di certo groove metal. Nel mezzo, qualche ammiccamento, poco invasivo, al noise e l’impressione di sentirci del post-hardcore nei momenti più folli. Poi potenti rallentamenti, riffoni pesantissimi, crescendo efficaci e la sensazione che Wojtek è come quando vai nel vecchio cottage dei tuoi sugli Appalachi e trovi il boscaiolo pazzo, serial killer e cannibale che ti urla contro rincorrendoti con l’accetta, rendendoti la vita un po’ più difficile di quant’era.
I Wojtek sono una band agguerrita, capace, con questo omonimo ep, di guadagnare la giusta rampa di lancio e su cui è lecito riporre qualche aspettativa. Bella prova.
(Autoproduzione, 2019)
01. Sink in It
02. Gothic Line
03. The Hole
04. Against a Thousand