Gli spagnoli Wormed sono una band che, sin dagli esordi, è riuscita ad emergere e farsi riconoscere per una serie di caratteristiche quasi “uniche” all’interno del panorama extreme metal europeo, purtroppo non riuscendo sempre a raccogliere il meritato successo nonostante gli ottimi dischi pubblicati sino ad oggi. Nel 2018 i Nostri avevano poi subito un lutto piuttosto importante in quanto era venuto a mancare il batterista storico; dopo quel momento hanno passato un lungo periodo di pausa dalle scene, fortunatamente però quando i fan meno se lo aspettavano, ecco arrivare un album nuovo di zecca intitolato Omegon pubblicato a inizio luglio.
Una volta iniziato l’ascolto di Omegon verremo accolti da “Automaton Virtulague” che attacca frontalmente, senza tanti fronzoli, con pattern di batteria furiosi che spingono a velocità siderali, cambi di tempo repentini ed un vero e proprio muro di riff dinamici uniti all’iconico e cavernoso growling del frontman Phlegeton dotato di una timbrica caratteristica e facilmente riconoscibile. Arrivati a “Protogod” sentiremo la tipica furia dei Nostri amalgamarsi con atmosfere maggiormente cupe, inoltre alcuni inserti di voce distorta simil robotica conferiranno un aura litanica ed aliena al brano mentre l’ascoltatore sarà trascinato da un fiume in piena di furia annichilente; sul finale troveremo un breakdown potentissimo seguito da un wall of sound compatto e monolitico che perdurerà sino alla fine del brano. “Aetheric Transdimensionalization” ci porterà a fare i conti con un pezzo decisamente dinamico che alterna up-tempo terremotanti a mid-tempo stentorei, il tutto rifinito da alcuni passaggi dilatati e da un ritornello dotato della giusta melodia, seguito poi da un’accelerazione esplosiva. La traccia sfumerà lentamente in un fade-out, ed è proprio maneggiando questo tipo di sonorità che i Nostri riescono a brillare mettendo in luce le ottime doti tecniche e capacità di scrittura. Giunti alla fine del disco faremo i conti con la title-track (ovvero la canzone più lunga dell’intero lotto), che apre le danze con arpeggi melodici dal sapore old school su cui si innesteranno alcune ritmiche vagamente progressive per poi tuffarsi in un turbine di riff feroci e cervellotici che si susseguono tessendo trame in grado di risultare brutali e caleidoscopiche allo stesso tempo, come solo i Wormed e pochi altri sono in grado di fare; volendo tracciare un parallelismo potremo trovarli affini e sotto certi versi simili, ai tedeschi Defeated Sanity.
Non c’è che dire, la lunghissima attesa dopo la pubblicazione dell’ottimo Krighsu è stata premiata! L’ultima fatica dei Wormed si è dimostrata essere un album completo, curato e rifinito in tutti i dettagli, all’interno del quale il mood alieno e sci-fi tipico della band è rimasto vivo e pulsante, riuscendo poi a venir codificato all’interno di un ottimo technical brutal-death metal sempre ispirato ed in grado di coinvolgere appieno l’ascoltatore. A questo punto non possiamo che felicitarci per il ritorno dei Wormed ed attenderli al più presto sul palco di qualche evento live.
(Season of Mist, 2024)
1. Automaton Virtulague
2. Pareidolia Robotica
3. Protogod
4. Pleoverse Omninertia
5. Malignant Nexus
6. Virtual Teratogenesis
7. Aetheric Transdimensionalization
8. Gravitational Servo Matrix
9. Omegon