Se dall’anno scorso vi portate ancora dietro Stare Into Death and Be Still degli Ulcerate o, per andare un pò più nello specifico, Abscess Time dei newyorkesi Pyrrhon, non potete farvi sfuggire quel nero gioiellino del dissonant death che è The Lurch. Seconda uscita, a ben sette anni dal precedente Songs Of Descent, per gli statunitensi Yautja, e prima sotto l’ala della Relapse Records, che si riconferma qui sempre più orientata verso scenari sperimentali.
The Lurch è una casa stregata costruita freneticamente da un architetto allucinato sopra delle profonde fondamenta sludge e death metal. Più che nei suoni in sé per sé le basi stilistiche dei nostri si ritrovano in un approccio stratificato e, pur nella schizofrenia di brani come la opener “A Killing Joke” o “Tethered”, disteso e fangoso. Non un puro hardcore sludge o un becero e marcio death come tanto va di moda oggi ma qualcosa di più ricercato, che aggiunga quel tanto di sperimentazione cacofonica e dissonante da rendere l’impronta degli Yautja subito riconoscibile. L’intera opera è impregnata di rispetto per i maestri della sperimentazione estrema, dai Full Of Hell degli albori fino ai Gorguts dell’assoluto Obscura (chi ascoltando “Wired Depths” non li ricorda vada subito dal medico), non in un’imitazione copia-carbone ma in un continuo gioco di rimandi, un’architettura sulla quale coltivare nuovi giardini velenosi e malsani. Le schegge impazzite di “Clock Cleaner”, di cui difficilmente dimenticherete il serpentino riff, la pesantezza tutta hardcore e accenti sui piatti di “Before the Foal”, il lento frantumarsi di “Wired Depths”, fanno dell’album un crogiolo di suoni e dettagli, di geniali piccolezze maligne in mezzo ad un ribollire di pece che sgorga dal passato della musica estrema tout court.
Sconsigliato ai veri padani del metal, capaci del crimine di ritenerlo noioso o già sentito, The Lurch ha la potenzialità di arrivare, dalla nicchia che gli Yautja si sono scavati, nella libreria di tutti gli amanti delle sperimentazioni, di qualunque tipo. Forte della violenza che è propria sia di cento stilettate nel cuore che di un rullo compressore in pieno petto, il lavoro dei nostri vi raggiungerà senza alcun dubbio se siete pronti ad accoglierlo. Vale a dire se siete pronti a tutto.
(Relapse Records, 2021)
1. A Killing Joke
2. The Spectacle
3. Wired Depths
4. Undesirables
5. Tethered
6. Clock Cleaner
7. Catastrophic
8. The Weight
9. Before the Foal