Gli Yon sono un quintetto tedesco che suona più o meno tutto ciò che gravita tra post-hardcore, mathcore, screamo. Non sappiamo molto su di loro, se non che ad inizio 2021 la band ha pubblicato, a sei anni dall’ultima uscita, un nuovo full length intitolato Order Of Violence, coprodotto da quell’associazione di label che è ormai anche un’associazione di idee: Zegema Beach Records, Fresh Outbreak Records, Dingleberry Records, Les Disques Rabat-Joie, Quebranta Records.
L’album si apre con le curiose sonorità trapiane in breve tempo spazzate via dalla prepotenza mathcore di “Sxwx”, a cui segue “Jungle” che rappresenta il primo passo verso ambienti screamo. Da lì in poi è tutto un alternarsi dei canoni dei generi sopra citati, presi e sbatacchiati a destra e a manca con una personalità irruenta e dal fare schizoide. Attraverso una sezione ritmica granitica, un basso in prima linea, una coppia di chitarre che si divide fra trame melodiche e schizzi assurdi e la solita voce che grida di qua e di là, gli Yon riescono a suonare in tanti modi e quasi sempre convincenti, capaci anche di bilanciare per bene gli elementi in gioco. E’ chiaro che ai tedeschi piaccia giocare su tempi spezzati, obbligati, ritmiche complesse in maniera molto energica, mantenendo insomma un impianto di base fortemente noise rock anche quando l’appeal dei brani è poi votato all’emotività – pensiamo a “Jungle”, all’epica “Passepartout” dal riuscito ritornello in simil-pulito, o alla spezzettata “Chapter Choristes”. Ma c’è spazio anche per una piccola perla emo con spoken word in tedesco (quasi tutto il disco è cantato in lingua madre, ma sinceramente ce ne siamo accorti solo ora), “Sound of Shells”, gli echi orchidiani di “Avalanche” e l’hardcore con inaspettato finale post- della title-track, fino a una chiusura sorprendente con la lunga “Confronted By the Deity” che sa di post-metal dannato, inserisce dei blast beat che si perdono in glitch elettronici con sample vocali, per poi chiudere con un giro di chitarra da lacrimoni, ma pure un po’ strambo e sgraziato, come a rappresentare in poche note la caratteristica primigenia della band.
Insomma, se navigate nel triste mare dei generi a cui ci riferiamo, troverete sicuramente in Order of Violence pane per i vostri denti: è un album non privo di qualche difetto, certo, ma vario, ben scritto e soprattutto emozionante, di quei dischi dai quale traspare ogni goccia del sudore di chi l’ha scritto.
(Zegema Beach Records, Fresh Outbreak Records, Dingleberry Records, Les Disques Rabat-Joie, Quebranta Records, 2021)
1. Swxw
2. Jungle
3. Passepartout
4. Complementaries I
5. Chapter Chorister
6. Sound of Shells
7. Complementaries II
8. Avalanche
9. Order of Violence
10. Confronted By the Deity