I Naedr (pronunciato “nadir”) vengono da Singapore e suonano screamo, skramz, emoviolence, insomma: ci siamo capiti. Dopo un singolo pubblicato a fine 2019 hanno esordito esattamente un anno dopo, a novembre 2020, con Past Is Prologue, uscito per una cordata di etichette che è una garanzia: l’edizione in vinile è curata da Miss The Stars Records, Zegema Beach Records e Illuminate My Heart Records, mentre il formato tape da Utarid Tapes, Tomb Tree Tapes, Le Blast Records, Larry Records, Missed Out Records e Les Disques Rabat-Joie.
Malgrado si tratti di un esordio, i cinque membri dei Naedr sono o sono stati impegnati in varie formazioni della scena locale: Paris In The Making, susurrus, Amateur Takes Control, Bethari, rûth, C.L.A.W., Adhära e hauste. Le citiamo tutte non a caso, poiché il focus dell’album risiede, come rimanda il titolo stesso, su una riflessione circa il background dei musicisti coinvolti, un’ode al passato e un inno al nuovo percorso intrapreso. In effetti tra le pieghe di Past Is Prologue emergono tutte le eredità delle band sopra menzionate, in un suono che pur rimanendo chiaramente entro i confini del genere di riferimento riesce a spaziare in maniera efficace tra le sue varie inclinazioni. Dalla furia emoviolence dei Bethari, ad esempio, ma anche dal neocrust degli Adhära e dall’hardcore dei C.L.A.W., i singaporiani traggono l’approccio delle manate, di grida disperate, riffing caotico e stratificato e blast serrati, come dimostrato nelle iniziali “The Waltz Of Fate” e “The Prodigal Son”, che sono anche i due singoli estratti. Queste radici si intersecano con ramificazioni atmosferiche di estrazione post-rock, come nella maniera dello screamo più recente, e anche qui il risultato è da brividi, in brani magistrali quali “The Tyrant” o “Asunder”. In questo caso è di facile accostamento l’elaborato post-hardcore a tinte prog dei Paris In The Making, ma non è trascurabile l’esperienza post-rock degli Amateur Takes Control o i guizzi math dei susurrus. E, se proprio volessimo trovare dei paragoni esterni, potremmo tirare in ballo l’afflato apocalittico dei Vi som älskade varandra så mycket (“Stalker”) e l’isteria dei Senza, specie nelle intensissime vocals dal registro alto (“The Sorrow”), ma anche, perché no, i nostri Storm{O}. Breve nota di merito per una produzione egregia – basti evidenziare che il mastering porta il timbro dell’Audiosiege di Brad Boatright.
Insomma, a prescindere da influenze e citazioni – doverose in questo caso, dato l’interesse della band nel misurarsi con il proprio passato – c’è da dire che i Naedr hanno esordito col proverbiale botto, e non è un caso che l’uscita sia stata già ampiamente apprezzata dagli appassionati. Lo scopo del quintetto è di scrivere musica “onesta, pesante e confortevole” e può dirsi pienamente raggiunto. Per questo lo promuoviamo a pieni voti: Past Is Prologue è un album intenso, ispirato, concreto, emozionante dalla prima all’ultima nota.
(Miss The Stars Records, Zegema Beach Records, Illuminate My Heart Records, Utarid Tapes, Tomb Tree Tapes, Le Blast Records, Larry Records, Missed Out Records, Les Disques Rabat-Joie, 2020)
1. Prelude
2. The Waltz of Fate
3. The Prodigal Son
4. The Tyrant
5. The Sorrow
6. Asunder
7. Stalker
8. Disquiet
9. Gehenna