È diventato difficile se non addirittura impossibile ormai gestire i propri ascolti in campo black metal, non parlo di maistream ovviamente, in quel caso sarebbe una passeggiata fra gli ulivi, ma nell’underground è una giungla. Però se si tratta dei fratelli Puolakanaho la cosa è diversa. I mitici Archgoat tornano a farsi sentire a distanza di un anno dal feroce Worship The Eternal Darkness con un EP di quattro pezzi dal titolo profetico All Christianity Ends e anche se dover indagare troppo pare subito ovvio che ci si trova in un tunnel di cattiveria pura.
I suoni congestionati e la voce cavernosa quasi fuori luogo trattandosi di black metal freddo come il ghiaccio e tagliente come rasoio di All Christianity Ends trasportano l’ascoltatore in una landa desolata in cui tutto quello che si può trovare è sabbia cristallizzata, niente acqua, niente cibo, solo morte. E quando scende la notte, il male assoluto, il male religioso arriva e fa strage di chiunque abbia deciso di avventurarsi in questo luogo irrispettoso. Gli Archgoat dichiarano di starsi evolvendo con il passare dei dischi, onestamente io non colgo poi così tanta evoluzione se non in piccoli gesti facenti parte del reparto compositivo senza dubbio leggermente più raffinato qui che in passato, ma la malignità rimane la stessa, immutata ed è proprio per questo che questo piccolo EP è in grado di dare i brividi a chi non ha idea chi gli Archgoat siano e anche a chi li conosce e un minimo di sospetto di cosa si aspetta di trovare ce l’ha.
Un disco per veri blackster, acido e mortale come la saliva di un varano. Inutile dire altro se non “Black Metal Ist Krieg”.
(Debemur Morti Productions, 2022)
1.Ascensio Towards The Promethean Fire
2.Crown Cloaked With Death
3.Nightside Prayer
4. The Semen Of Anti Mastery