Per citare Stanis La Rochelle: “questi o sono dei geni o son stronzi”. Io propenderei per un’ipotesi che sta in mezzo, perché il trio trevigiano è stato in grado di costruire qualcosa con questo disco che è a metà strada tra l’incredibilmente ipnotico e il cognitivamente impegnativo. Pane per i nostri denti insomma.
Geniale e ipercinetico, Robox, il debutto dei Robox è un concentrato di riff rapidi che s’intrecciano a un drumming martellante e il tutto sorretto da quel basso che pare il rombo di un tuono. Robox è un lavoro estremamente complesso e sconsiglio a chiunque di provare ad analizzarlo misura per misura, è praticamente impossibile. È musica strumentale, niente voci, ma qui a cantare è il delirio di una composizione che grida a perdifiato al virtuosismo esecutivo. Questo è uno di quei dischi che fanno dire ai profani “è solo un gran casino, suonano a caso”, macché a caso… Forse è proprio in albumi come questi che capisci di trovarti di fronte a qualcosa che è fatto con una perizia tecnica praticamente ineccepibile. Pezzi come “Thot” o “Sleeping Robox” sono lì a dimostrazione che dal punto di vista dell’abilità compositiva ed esecutiva non hanno niente da imparare da nessuno. Presente i Dos Cabrones? Oppure quelle realtà semi-dimenticate come One Dimensional Man e Super Elastic Bubble Plastic? Oppure quei tre pazzi degli Actionmen? Sì? Bene, la direzione musicale è quella, ma afflitta da una condizione mentale decisamente instabile in cui il punk e il mathcore si fondono usando il prog rock come collante e quello che ne esce è praticamente indimenticabile e dannatamente intrigante anche se non per tutte le orecchie.
Robox credo che sia un lavoro per pochi ascoltatori capaci di comprendere cosa stanno effettivamente ascoltando; non vorrei buttarla sull’elitario, ma sono abbastanza convinto che non sia facile ascoltare questo disco non avendo una effettiva esperienza in questo ambito, per tutti gli altri, si tratta semplicemente di qualcosa che va al di fuori dei canoni della scrittura e che in pochi minuti fa ricredere su tutto quello che si è sempre pensato sulla tecnica estrema.
(Overdrive, 2022)
1. Thot
2. Creizi
3. Hard Pop
4. Sleeping Robox
5. Multra
6. Mix Jazz
7. No Robox No Cop
8. Barazzo
9. 2000