I tedeschi Stillbirth sono una extreme metal band dedicata al brutal-death più becero, contaminato da influenze deathcore il tutto condito da tematiche irriverenti e caciarone in salsa gore e splatter; se al loro esordio non brillavano certo per tecnica esecutiva ed originalità, va riconosciuto come nel giro di alcuni anni siano cresciuti e migliorati tantissimo, raggiungendo gli ottimi risultati percepibili nell’ascolto della loro ultima fatica.
In questo nuovo EP intitolato Strain of Gods troveremo sei tracce dotate di carisma e del “dna” necessario per un’ottima resa in sede live; “Ultimum Exitium” apre le danze con un poderoso assalto “in your face” caratterizzato da ritmiche incalzanti cariche di groove, riffs quadrati ed un growling profondo inoltre nei passaggi più ragionati si percepiscono influenze e similitudini con i primi Whitechapel, giunti a “Double Fire Double Fun” troveremo un pezzo caratterizzato da un intro litanica che ricorda vagamente il tema di fine livello su Painkiller, FPS dei primi anni 2000 e subito dopo questa introduzione verremo catapultati in mezzo ad un brutal-death monolitico e stentoreo, riuscito amalgama fra Suffocation e Nile. Sul finale troveremo una doppietta formata da due canzoni alquanto interessanti: “You Can’t Kill Us” che affida l’incipit a tempi medi poderosi ed un simpatico guitar solo dal sapore “80s” per poi tornare alle coordinate precedenti, tra ritmiche incalzanti, blast beats ed accelerazioni terremotanti il tutto ammantato da un mood old-school e la conclusiva title-track, dove gli Stillbirth mettono in luce un ottimo comparto tecnico con drumming dalla velocità siderale e basso muscoloso che si fonde maestosamente a feroci riffs di chitarra. Giunti all’ultimo minuto incontreremo un vero e proprio cambio di stille che ci farà assaporare un sorta di rock/swing di vecchia scuola e un travolgente breakdown in chiusura.
Risultano evidenti la tanta sostanza e capacità compositiva presenti in questo Ep; con Strain of Gods gli Stillbirth coronano il raggiungimento di maturità e solidità compositiva, presentando un lavoro estremo decisamente godibile e mai noioso. Con queste buone premesse non ci resta che attendere trepidanti il prossimo full-length, sperando che non tardi troppo ad arrivare.
(Unique Leaders Records, 2021)
1. Ultimum Exitium
2. Surfers Paradise
3. Double Fire Double Fun
4. Skinned by the Sun
5. You Can’t Kill Us
6. Strain of Gods