Il 2022 vede il ritorno sulle scene degli svizzeri E-L-R, criptico trio che nel 2019 aveva pubblicato il proprio album di debutto sotto Prophecy Productions. Ed è la stessa etichetta a sostenere nuovamente la band con il nuovo Vexier, un lavoro che prosegue il percorso intrapreso con il precedente disco aggiustando ulteriormente il tiro e se possibile migliorandolo.
I Nostri sono autori di un post-metal piuttosto sui generis: intimo, crepuscolare, autunnale, dagli odori di bosco, foglie secche e radure bagnate dalla pioggia; c’è un piglio quasi sciamanico, naturalistico, sacrale nella musica degli E-L-R, i climax sono fatti per meditare e far entrare al meglio l’ascoltatore nel loro mondo, le esplosioni sono fatte per scaricare la tensione emotiva e convogliarla in nuove progressioni. La componente vocale è molto ridotta lasciando la parola agli strumenti e in alcuni casi a degli inserti rumoristici di stampo naturalistico. Non c’è molto dei classici numi tutelari del post-metal nell’operato del combo svizzero, ci sono forse più collegamenti con quelle band che hanno preso il genere e lo hanno imbastardito ulteriormente uscendo dagli schemi: pensiamo ai Ghost Brigade, agli Hanging Garden, fino ad arrivare ai Dead to a Dying World, agli Amenra, o agli Eight Bells più recenti per rimanere in casa Prophecy. In realtà ogni collegamento appare forzato: i Nostri amano dipingere il proprio mondo secondo una tavolozza che non contiene colori definiti ma amalgame già di per sé sfumate e imprecise. Ecco allora che “Opiate the Sun” unisce ad un’andatura drammatica à-la Amenra delle parentesi più sciamaniche, rallentate e tribali, con una coda sfumata e riverberata molto “-gaze”. I tempi non sono comunque mai fissi: “Three Suns” parte sin da subito sparata reminiscente di certe cose di Alcest e in generale del post-black, e mantiene per buona parte questo tiro prima di sfociare in un’apocalisse sonora epica e fumosa degna dei migliori Dead to a Dying World, la quale non deflagra subito ma rallenta come una marea si ritira momentaneamente per poi ripartire e chiudere travolgendo l’ascoltatore. In mezzo a tutto questo le voci di S. M. e I. R. (la band si firma per iniziali), pulite ed evocative, sciamaniche e oniriche, che si intrecciano continuamente alzando ulteriormente il livello di pathos.
Una struttura di questo tipo è mantenuta anche nei successivi pezzi: “Seeds” che nella sua seconda metà beneficia di un apporto ancora maggiore del cantato, qui veramente intenso e coinvolgente, mentre con la conclusiva “Forêt” si torna su tempi medi, dilatati e riflessivi. Questo brano punta ulteriormente sulla costruzione delle atmosfere meditative, sciamaniche e tribali, e tutte le componenti chiamate in causa concorrono nel realizzare una canzone dalle atmosfere tese e vagamente minacciose.
Gli E-L-R non sono affatto lontani dal loro capolavoro, dalla gemma della loro discografia, e Vexier si avvicina notevolmente ad essere la loro punta di diamante. Si potrebbe forse sottolineare come si insista un po’ troppo su certi riff e su certe atmosfere che si ripetono più volte durante il disco: vero è che un gruppo come gli Amenra ha costruito la propria forza proprio sull’insistenza melodica, sulla stratificazione e sulla ripetizione, per cui può non essere una vera e propria critica, ma di certo potrebbe portare certi ascoltatori a stancarsi presto del lavoro. Che, ci preme sottolinearlo, si conferma come un ottimo disco di post-metal ibrido e originale, che consigliamo a tutti gli amanti di queste sonorità che sono alla ricerca di qualcosa che esca dai soliti canoni e parametri.
(Prophecy Productions, 2022)
1. Opiate the Sun
2. Three Winds
3. Seeds
4. Fleurs of Decay
5. Forêt