Senza alcun compromesso, gli Egregore si presentano con il loro album di debutto: The Word Of His Law, una sfuriata che in mezz’ora amalgama svariate sfaccettature del metal estremo, mettendo in mostra uno stile spietato e tagliente. Non casualmente il duo muove i propri primi passi sotto l’ala protettiva della 20 Buck Spin, etichetta dall’ottima reputazione; in questo lavoro viene già mostrata molta maturità, con la sensazione che con il tempo il progetto possa ricavarsi un buon seguito.
Delle sensazioni arcane pervadono l’atmosfera già dai primi pezzi, con “Howling Premonition” che dopo l’intro “The Place And The Time” preme subito sull’acceleratore con ritmi incalzanti e un primo esempio dell’elemento chiave dell’ascolto: il connubio tra generi diversi. Ciò che risalta nelle sei canzoni di questo album è infatti come riescano a variare tra molteplici sensazioni e riferimenti non perdendo mai la bussola. Black e death metal sono gli elementi base dell’ascolto, su cui si elevano sentori che permettono vedute più ampie sul metal estremo, un po’ come gli Absu hanno sempre preso a piene mani da black, death e anche thrash metal. I riff si susseguono instancabili, così come sono ben inseriti anche gli assoli e le circoscritte incursioni melodiche. Pur non proponendo nulla di innovativo, The Word Of His Law è godibile, potendo vantare una vasta presenza di momenti interessanti e una promettente gestione del fattore atmosferico. Per tutto l’ascolto si possono percepire sentori macabri e decadenti che si uniscono all’attacco frontale e creano trame alquanto intriganti, che richiamano al black metal ellenico. Nelle note descrittive dell’album non viene palesata l’identità dei due membri della formazione canadese, ma da ciò che si può sentire molto probabilmente si tratta di due musicisti già esperti che hanno colto la palla al balzo per esprimersi anche sotto questo moniker. Le trame enigmatiche raggiungono il proprio culmine nella conclusiva “An Address To Abraxas”, lunga outro di quasi otto minuti che tra synth e chitarra acustica è completamente avvolta in tenebre impenetrabili. Il brano conclusivo probabilmente è tirato un po’ troppo per le lunghe, specialmente se rapportato a quella totale dell’ascolto che a malapena supera la mezz’ora, ma rende bene l’idea di come The Word Of His Law non sia dominato solo dalla violenza sonora, ma abbia questi scenari misteriosi come parte integrante.
Gli Egregore sono apparsi come un fulmine al ciel sereno parlando immediatamente in maniera chiara con la propria musica, e ci si può ritenere soddisfatti da quanto imbastito in questo disco. La sua multiformità pur mantenendo un forte legame con le tradizioni dei generi suonati dona modo di esprimersi molto ampio, che già in questo debutto suscita interesse, ma sicuramente può continuare a evolversi ulteriormente.
(20 Buck Spin, 2022)
1. The Place And The Time
2. Howling Premonition
3. Exfiltrating The Triangle
4. Reborn As The Word Of His Law
5. Libidinization Of Will Azothic
6. An Address To Abraxas