Con il loro post-hardcore granitico, contorto e dalle trame oscure, i Fourthsun si apprestano al debutto discografico Eclipse, in uscita nei prossimi mesi. Per anticipare l’album, oltre alla premiere del singolo “First Light” disponibile a questo link, abbiamo scambiato qualche parola con la formazione lombarda per approfondire quanto successo in questi anni di attività e la genesi del loro primo album. Buona lettura!
Ciao ragazzi, grazie per la disponibilità e benvenuti sulle pagine di Grind on the Road! Considerando che siete una nuova realtà con membri già attivi attualmente e/o in passato con altre band nel panorama lombardo, per rompere il ghiaccio vi chiedo da dov’è nato lo spunto per iniziare a fare musica insieme con questo nuovo progetto.
Ciao e grazie mille a voi che date tanto spazio alla musica underground. Il progetto è nato un po’ per caso a Lodi verso giugno 2022 da Max (chitarra negli Eremo, L’Oceano Sopra ed Inferno9) e Albe (voce nei Thørn), ci conoscevamo da tempo e ci era capitato di fare dei live assieme con le nostre rispettive band, in quel periodo tutte le band di Max si erano praticamente sciolte e Albe aveva voglia di un nuovo progetto “sotto casa” per fare qualcosa di diverso da quello che aveva sempre fatto con i Thørn. In quel periodo poi si era appena trasferito a Milano Obe (basso, ex-Alzheimer) che era amico di Albe dai tempi dell’università, quindi è stato spontaneo coinvolgerlo subito per suonare con noi. Abbiamo cominciato a vederci a casa per buttare giù qualche idea da far sentire ai batteristi che stavamo contattando per completare la formazione, finchè una sera non ci siamo imbattuti totalmente a caso con Giovanni (ex-Mindful of Pripyat) che in quel momento era senza progetti e l’abbiamo convinto a fare una prova con noi.
Dopo aver mosso i primi passi a metà 2022, a fine anno uscirà il vostro primo album: Eclipse. Ci potete parlare della sua genesi in questi anni? È stato un processo lineare e istintivo oppure ha richiesto più tempo?
Il processo di scrittura di Eclipse è stato decisamente irregolare, siamo partiti con l’idea di suonare un post-hardcore influenzato da Birds in Row e Stormo e su quell’idea abbiamo abbozzato i primi 2/3 pezzi, salvo stravolgere un po’ tutto quando abbiamo completato la formazione. In effetti è stato molto figo, perché a quel punto ci accorgevamo che quello che usciva dalle prove non era in linea con quello da cui eravamo partiti, ma abbiamo cercato di sfruttare le caratteristiche di ognuno di noi per arrivare a qualcosa che ci rappresentasse per davvero. Dopo qualche mese di adattamento ed imparando a conoscerci meglio con il quarto pezzo abbiamo trovato la quadratura, passando ad un post-hardcore influenzato da band come Converge, Botch e Breach. Da quel momento in poi suonare assieme e scrivere i pezzi è diventato molto più fluido ed in tempi decisamente rapidi abbiamo scritto quattro pezzi nuovi e rivisto ed adattato i primi 3 pezzi alle nuove influenze.
Le vostre altre esperienze riguardano svariati generi, tra crust, grindcore, math rock e non solo, rimanendo nel mondo della musica estrema in varie sue accezioni. L’idea di proporre un post-hardcore oscuro e contorto è venuta immediatamente o ci è voluto del tempo per modellare questa ricerca sonora?
Come detto sopra ci sono voluti alcuni mesi in cui abbiamo imparato a conoscerci ed abbiamo stravolto quella che era l’idea musicale di partenza, abbiamo deciso di dare spazio a quelli che erano i punti di forza di ognuno di noi e le influenze dalle precedenti esperienze, lasciando spazio alla creatività senza pensare troppo alle etichette di genere, arrivandoci in maniera molto spontanea.
Ascoltando Eclipse sono vari i nomi che vengono in mente, quali Converge, Gaza, Botch e via dicendo. Ci sono gruppi che effettivamente hanno influenzato più di altri la composizione del disco? Inoltre, sempre parlando di influenze, sentite un legame con alcuni dei vostri altri progetti o vedete Fourthsun come un’entità separata?
Chi ha sentito il disco bene o male ha fatto riferimento ai gruppi che citi, in realtà non abbiamo ricercato per forza quello stile ma ci siamo arrivati mischiando involontariamente le precedenti esperienze musicali. Penso ai riff degli Eremo, con la voce dei Thørn, ai passaggi più hardcore degli Alzheimer fino alla capacità di Giova di stare dietro ai tempi dispari di Max, tutto questo ci ha portato ad uno stile che ricorda tantissimo quelle band e ne siamo molto contenti, ma allo stesso tempo non è stata una scelta definita e mirata. Ti direi che Fourthsun può essere considerato un progetto che unisce tutte le nostre esperienze passate cercando di valorizzarle al massimo e mischiandole con i gusti di tutti.
“First Light” è il primo singolo pubblicato, con un video annesso che abbiamo il piacere di presentare in anteprima qui su Grind on the Road. Le immagini di questo videoclip sono molto cruente e si collegano bene con l’aggressività della musica, ce ne potete parlare?
Il video di “First Light” è stato creato da un amico di Cagliari di Obe (Piero aka machinal.is), in realtà è stato un esperimento sfruttando l’IA, generando immagini e clip che si rifacessero al culto dei 5 soli da cui deriva il nome della band, caratterizzato da 4 distruzioni del pianeta e conseguenti nuove creazioni di civiltà per arrivare all’attuale mondo.
Sempre dal punto di vista tematico, quanta affinità c’è tra “First Light” e gli altri brani del disco? C’è un tema principale che li accomuna oppure sono a sé stanti?
Eclipse si basa su un tema predominante che è quello della continua altalena di emozioni che le persone vivono e non sempre riescono ad affrontare nel migliore dei modi nei momenti difficili della propria esistenza. Eclipse rappresenta tutte quelle persone che cercano di rialzarsi ogni volta che le cose non vanno bene, ma non sempre ci riescono, non a caso il disco si chiude con Eclipse che è il pezzo più cupo del disco, proprio per lasciare un senso di oblio a chi ascolta.
Man mano che si procede con il suo ascolto Eclipse diventa sempre più oscuro e asfissiante. È un’evoluzione del disco che avete cercato fin da subito nella fase di composizione?
Partendo dal fatto che essendo dentro la creazione del disco forse vediamo comunque le cose da un punto di vista diverso e meno d’insieme rispetto ad un ascoltatore esterno, questa tua sensazione non era nelle nostre intenzioni al momento di selezionare la scaletta ma è la sequenza che ci è parsa più naturale.
Mi ha colpito il frammento di “Void” con la voce parlata in italiano, uno dei momenti determinanti nell’incombere sempre più cupo del disco. Potremmo ritrovare l’elemento della nostra lingua materna anche in futuro nelle vostre composizioni?
Perché no? Quello di “Void” è stato un esperimento e ci è piaciuto, sicuramente capiterà ancora di cantare qualcosa in italiano o fare addirittura un pezzo intero
Come sono andati i concerti che avete fatto in questi mesi prima dell’uscita del disco e della pubblicazione del primo singolo? Ora vi concentrerete principalmente sul portare la vostra musica in giro per l’Italia, immagino, ma avete già idee o piani futuri per quanto riguarda la musica?
I live sono andati molto bene e sono stati anche molto utili per testare dal vivo suoni e settaggi prima di andare in studio a registrare e soprattutto vedere come poteva reagire il pubblico a questo nuovo progetto. Siamo stati molto fortunati perché tanti amici ci hanno permesso di cominciare a suonare live senza che avessimo ancora pezzi fuori e soprattutto abbiamo avuto subito l’opportunità di aprire band importanti come Vibora, Eyehategod e Habak dandoci subito anche un’importante visibilità. Per quanto riguarda i prossimi impegni, abbiamo cercato di chiudere più date possibili per portare in giro e promuovere i pezzi del disco e parallelamente abbiamo già cominciato a scrivere nuovo materiale. Ci sentiamo davvero in dovere di ringraziare amici, booking, etichette e chiunque ci stia dando tanta fiducia e spazi per portare in giro la nostra musica.
Questa era l’ultima domanda, vi ringrazio nuovamente per la disponibilità. Sentitevi liberi di salutare i nostri lettori come preferite!
Grazie a te per questa opportunità e per le belle parole e grazie a tutti i lettori di Grind on the road che avranno voglia di fare un salto sul vostro sito per sapere qualcosa di più su noi e ascoltare “First Light“.