L’ultima uscita discografica “ufficiale” degli Amenra risale a ormai 4 anni fa con De Doorn e ce li ritroviamo adesso con questa uscita contemporanea di due EP contenenti due canzoni l’uno; molto lunghe e in lingua fiamminga quelle contenute in De Toorn, relativamente più brevi e in lingua inglese quelle di With Fang and Claw. Chi scrive non era rimasto colpito in modo particolare dall’ultimo full-length dei belgi, unico loro disco che esula almeno come titolo dalla serie Mass e che, soprattutto, aveva cominciato a mostrare qualche crepa nella proposta musicale di una delle band più importanti della scena estrema mondiale, proposta sì monolitica ma che ha forse dimostrato la difficoltà a svilupparsi ulteriormente tendendo quindi a ripetere stilemi e strutture. Di sicuro non stiamo parlando di AC/DC del post-metal (ehm…) ma il pericolo di rimanere ingabbiati c’è. Detto questo, il biglietto per la data di Bologna a maggio è già in saccoccia.
I due EP sono molto diversi l’uno dall’altro e ciò si poteva già immaginare dalle dichiarazioni rilasciate da Van Eeckhout e Vandekerckhove prima della loro uscita. Quindi se De Toorn vuole in qualche modo chiudere un discorso iniziato con De Doorn, With Fang and Claw richiama l’intensità e la feralità dei primi tre Mass (i due EP del 2003 e 2005 e l’LP del 2005). “Heden” e “De Toorn (Talisman)” sono quindi due pezzi molto dilatati, floydiani in qualche punto, nei quali la violenza e la distorsione sono limitate alle parti finali dove torna l’urlo sgraziato e sofferente di Colin H. Van Eeckhout, impegnato invece in interpretazioni sussurrate, melodiche o in spoken word nelle altre sezioni dei due brani. “De Toorn (Talisman)” soprattutto sembra rifarsi anche al post-rock strumentale e anche cinematografico (gli Amenra non hanno disdegnato in passato a musicare film e pièce teatrali) di Explosions in the Sky e Godspeed You! Black Emperor, facendosi apprezzare soprattutto per il morriconiano dialogo tra le due chitarre. Diverso è invece il discorso per With Fang and Claw, dove abbiamo a che fare con una durata complessiva di 14 minuti (mentre i due pezzi di De Toorn sfiorano i 26 minuti) e perché le canzoni sono più rocciose e dirette. Ottima l’apertura di “Forlorn”, robusta e Amenra in tutto e per tutto, con la testa che si ritrova a seguire il ritmo del pezzo dondolando e dondolando. La canzone si muove bene e non è così “nostalgica” come le note che accompagnano il promo sembrano suggerire, anche se nello sviluppo del pezzo vengono fuori le influenze death e black dei Nostri, nonché una parte cantata la cui melodia risente di melodie vocali quasi pop anni Ottanta. “Salve Mater” è un pezzo doom, fondamentalmente, con un ritmo e un tremolo picking che sembra voler citare i magnifici Bolt Thrower, e qua, effettivamente, il collegamento con le prove d’esordio della band belga è ben più evidente. I riff sono semplici, traspira una passione che possiamo definire hc e viene fuori una bella energia, spontanea, “ingenua” e, quindi, genuina.
Van Eeckhout dichiara che con questa uscita simultanea si vuole da un lato chiudere il percorso avviato con De Doorn e, dall’altro, far combinare l’irruenza degli esordi con la contemporaneità della band, tracciando la strada che porterà a Mass VII. I quattro pezzi non risolvono affatto la questione relativa alla ripetizione e alla reiterazione, all’ingabbiamento, all’invecchiare male delle singole canzoni (questione sviscerata anche internamente alla redazione di GOTR), anche se in “De Toorn (Talisman)” ci sembra intravedere qualcosa di leggermente diverso. Rimane comunque il fatto che i quattro pezzi sono effettivamente molto belli e immaginiamo con una resa live mostruosa (e anche questo, però, potrebbe essere un rischio). Attendiamo magari non troppo fiduciosi Mass VII e, nel frattempo, facciamo dondolare la testa, avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro…
(Relapse Records, 2025)
De Toorn
1. Heden
2. De Toorn (Talisman)With Fang and Claw
1. Forlorn
2. Salve Mater